Ancora una volta i limiti delle biotecnologie vengono allo scoperto.
Già da un decennio è possibile produrre proteine utili nell’industria farmaceutica usando batteri modificati geneticamente. Recentemente la ditta scozzese PPL Therapeutics stava per lanciare sul mercato un nuovo medicinale, che serve a curare numerose malattie polmonari, ma si è trovata costretta a ritardare la vendita del prodotto.
Infatti si è verificato che un numero anomalo di pazienti coinvolti nei primi test aveva sviluppato asma.
Dito puntato sulla proteina AAT (alfa-1-antitripsina) contenuta nel farmaco, che veniva sintetizzata a partire dal latte di pecore e di altri animali attraverso un processo di stimolazione artificiale.
Sembra dunque lecito temere che le nuove tecnologie non siano ancora mature e rimangono seri dubbi sul potenziale dell'utilizzo di animali geneticamente modificati per produrre farmaci.
(fonte: LeScienze-mar 2003)