Per curare le infiammazioni da Candida ci
sono rimedi naturali molto efficaci....
Articolo di Luciano Rizzo
Avremmo
voluto potervi dare una cura specifica ma………
La
diagnosi tradizionalmente viene fatta attraverso le tipiche
perdite biancastre di una vaginite: Di conseguenza quasi sempre la
cura è costituita da terapie locali con ovuli antifungini e pomate;
solo nei casi più resistenti si associano ad essi farmaci
antifungini per via orale.
Con
ciò si dimentica un concetto fondamentale su cui si basa la medicina
naturale, ossia che un sintomo in un’area specifica non
è altro che il segnale di un’alterata funzionalità dell’intero
organismo o di alcune parti di esso. Perciò, secondo la medicina
naturale è necessario avere un approccio globale. Nel caso
specifico l’esperienza insegna come la vaginite dipenda da
un’alterazione di tutto l’ambiente addominale e quindi
dell’intestino.
Perciò
il primo intervento deve
riguardare l’alimentazione.
La
voglia di zuccheri alla fine di un pasto, anche abbondante,
non è altro che un segnale di protesta della candida, la
quale vuole il suo nutrimento. Infatti se non
trova cibo sufficiente essa comincia a morire e quindi
produce tossine che vengono immediatamente rilevate dal corpo come
messaggio negativo. Quindi, piuttosto che sentire un aumento
repentino di sostanze nocive, il corpo preferisce introdurre dolci.
E’ bene chiarire che il fungo, anche se tenuto sotto controllo,
produce comunque tossine, anche se in
minor quantità.
E’ fondamentale perciò eliminare tutti gli zuccheri
raffinati nonché tutti i cibi che o
fermentano o contengono lieviti (aceto, mollica di pane,
alcolici).
E’
anche molto importante non mangiare frutta a fine pasto, ma solo
un’ora prima o tre ore dopo, per impedire che zuccheri e
carboidrati, fermentando assieme, contribuiscano alla crescita del
fungo.
E’
necessario inoltre non trascurare la presenza di intolleranze
alimentari che favorisce in genere l’infiammazione intestinale e
di riflesso la candida.
Il secondo
intervento riguarderà
il controllo della digestione.
Se
infatti la digestione non avviene in modo completo, particelle
troppo grosse di cibo entrano nella parte terminale dell’intestino
contribuendo anch’esse al nutrimento della flora patogena.
Pertanto è assai utile un po’ di bicarbonato mezz’ora dopo i
pasti oppure l’uso di enzimi digestivi.
Il
medico naturale può, dopo un’attenta valutazione del caso,
somministrare i fermenti lattici ad alta concentrazione oppure
l’argilla. Quest’ultima in particolare assorbe le tossine
prodotte dal fungo e aiuta a disinfiammare l’intestino: in questo
modo saranno gli stessi anticorpi
presenti sulle pareti intestinali a combattere più efficacemente il
fungo.
Il terzo
intervento riguarderà le terapie fitoterapiche o
omeopatiche.
Si può
intervenire con
erbe che aiutano la funzionalità dell’intestino, come l’anice, il cumino,
il finocchio o il pau d’arco. Altre erbe con funzione
digestiva o calmante l’infiammazione intestinale andranno valutate
caso per caso.
Si
deve ricorrere a terapie omeopatiche generali. Esse contribuiscono alla disintossicazione del fegato, del pancreas o dello stomaco favorendo una migliore
digestione e quindi togliendo nutrimento al fungo.
Esistono inoltre preparati omeopatici specifici assai
efficaci, basati su delle ricerche effettuate all’inizio del 1900,
che avevano evidenziato la presenza dei funghi nel sangue.
Il quarto
intervento riguarderà le cure naturali locali
Si
possono infatti applicare alla vagina preparati omeopatici alla
calendula o alla propoli o all’hidrastis: essi sono in grado di
inibire il fungo.
Si
possono anche mettere poche gocce di oli essenziali quali il tea
tree nell’acqua per fare lavande vaginali.
Per
l’igiene intima si consigliano lavande vaginali con bicarbonato,
il quale distrugge l’ambiente troppo acido preferito dal fungo, il
sapone di Marsiglia e
lavaggi con prodotti a base di fermenti lattici.
CONCLUDENDO:
La
terapia della candida è articolata e complessa: infatti tutti gli
organi coinvolti devono funzionare perfettamente. In tal modo il
sistema immunitario contrasta efficacemente i funghi e tutti i
batteri patogeni che possono infiammare l’organismo.
Talvolta
basta un intervento locale, ma nella maggioranza dei casi le cure
sono più d’una. Non possono essere prescritte contemporaneamente
perché l’organismo non è in grado di tollerare un eccessivo
rilascio di tossine.
Pertanto è bene avere molta pazienza e accettare che una
semplice pillola non è in grado di risolvere il problema.
L’esperienza dimostra che nella maggioranza dei casi ci vogliono
molti mesi prima che l’organismo riprenda a funzionare
correttamente. Sottovalutare o non prendere in considerazione uno
dei quattro punti sovraesposti potrebbe rendere vani tutti gli
sforzi del terapeuta.