Quando si ha la febbre, il metabolismo degli zuccheri rallenta per stimolare le difese e impedire la proliferazione di germi e batteri.
Fra i vari effetti della febbre c'è anche la modifica del metabolismo, che, dopo i 38 gradi, al posto dei carboidrati utilizza grassi e proteine come fonti di energia.
Lo scopo è quello di abbassare la possibilità che i carboidrati vengano sfruttati dai batteri per il proprio metabolismo.
Pertanto chi ha la febbre tende a mangiare meno del normale, sia per oggettive difficoltà digestive, sia perchè l'inappetenza è un sistema per fornire meno cibo ai microrganismi.
Un gruppo di studiosi olandesi ha inoltre dimostrato che chi ha la febbre dovrebbe digiunare.
Il digiuno provoca, infatti, forti fluttuazioni nella quantità delle citochine, importanti messaggeri chimici che regolano il sistema immunitario, e, come nel caso dell'interleuchina-4, favoriscono la produzione di anticorpi.
Il consiglio è ovviamente quello di evitare zuccheri e carboidrati raffinati quando ammalati per colpa di funghi, virus o batteri.