La vitamina C contribuisce a ridurre l'insorgenza di patologie prenatali.
Una ricerca effettuata presso il National Human Genome Research nel Maryland ha messo in evidenza che la carenza di vitamina C svolge un ruolo determinante nell'nsorgenza di emorragie cerebrali e di insufficienza respiratoria, che tra l'altro sono le complicanze più frequenti trai nati prematuri. Anche una carenza non grave, tale da non causare lo scorbuto, può avere degli effetti sullo sviluppo del feto appena prima che lasci il ventre materno. L'acido ascorbico è quindi un fattore importante per la maturazione e la protezione dei polmoni e del cervello dei neonati. Per le donne, la dose giornaliera raccomandata di vitamina C è di 75 mg al giorno, con un incremento di 10 mg durante la gravidanza, cioè poco più della quantità contenuta in una arancia di medie dimensioni (purchè sia fresca!). L'apporto giornaliero nella dieta della popolazione può variare fortemente: da 20 a 10.000 mg al giorno.(LeScienze.it)
Ecco un'altra prova di quanto sia sbilanciata l'alimentazione di tutta la popolazione. Anche carenze minori di questa o di altre vitamine concorrono all'indebolimento della salute delle nuove generazioni, sempre più soggette a malattie da raffreddamento ed allergie.