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Farmaci - L'aspirina: è tutto oro quel che luccica?

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L'aspirina, coi suoi derivati, è il farmaco più venduto al mondo. Ma chi cura con le Medicine complementari non la consiglia a causa dei suoi effetti collaterali....

di
Luciano Rizzo

Per anni è stato considerato un “farmaco miracoloso”: chi lo
prende nel giro di un ora vede svanire i suoi sintomi dolorosi. Ma è
tutto oro quel che luccica?

Fin dal 1970 si sa che l’ aspirina agisce su tutti i meccanismi
che provocano l’ infiammazione nell’ organismo. In particolare è
noto che agisce inibendo le prostaglandine. Esse sono ormoni che
agiscono modulando sia in verso antinfiammatorio che proinfiammatorio
l’organismo. 

Una conferma del meccanismo antinfiammatorio viene da ricercatori
della  Johns
Hopkins University
.

Essi hanno scoperto ora che l'aspirina inibisce l'interleuchina
4
, una proteina coinvolta nelle reazioni allergiche e nelle
infiammazioni. Negli esperimenti effettuati dei linfociti T sono stati
coltivati in presenza di aspirina. La riduzione ottenuta dei livelli di interleuchina
4
fa ritenere che l'aspirina blocchi una regione di DNA che codifica
un promotore di questo ormone.

Cosa succede quando viene inibita la
produzione degli ormoni che causano l’infiammazione? A livello
sintomatologico gli effetti sono spettacolari: i sintomi calano di
intensità in maniera rapida.

Ma ci sono effetti collaterali? 

Pensiamo all’infiammazione che abbiamo
sperimentato più frequentemente nella nostra vita: il famigerato
brufolo. La pelle diventa rossa, si gonfia, prude e fa un po’ male.
Dopo poco si forma una piccola raccolta di pus che diventa solida e
viene espulsa, in genere senza lasciare reliquari se non tocchiamo la
zona. Questo meccanismo è uguale in tutto il corpo. Quando in una zona
c’è un eccesso di cataboliti tale meccanismo si riproduce finche le
tossine non vengono eliminate. 

L’infiammazione è il meccanismo di
cui la natura ci ha dotato per eliminare l’eccesso di sostanze
tossiche che non riusciamo ad espellere attraverso gli organi emuntori.

Torniamo quindi all’aspirina per
capire se ha effetti negativi.

A livello biochimico l’ acido
arachidonico
(precursore delle prostaglandine che portano
all’infiammazione) si trasforma in leucotrieni. Essi sono i
mediatori delle allergie. Aumenta quindi la tendenza alle allergie
dell’organismo che assume l’ aspirina o i suoi derivati.

A livello tessutale le tossine presenti
in quel momento nel corpo non vengono eliminate totalmente. Si
accumulano e vengono in parte “immagazzinate” nel mesenchima, il
tessuto di sostegno che avvolge e circonda tutte le cellule. Qui possono
rimanere anche per decenni, secondo la nostra esperienza. Diminuiscono
perciò la funzionalità dell’organo in cui si fermano.

E allora? In Medicina Complementare si
usano Omeopatia, Fitoterapia e Terapie fisiche per “modulare”
l’infiammazione, evitando accuratamente di bloccarla.

E nella vita quotidiana come comportarci
verso il farmaco “miracoloso”?

In occasioni importanti avere un farmaco
che ci fa star bene subito può essere di grande aiuto. In tutte le
altre situazioni ricordiamo che se ci viene mal di testa c’è sempre
una causa, ed è bene trovarla in fretta. O prepariamoci a convivere
dopo alcuni anni con qualche disturbo cronico.

 
 
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