Home page Biospazio.it Informazioni Links Iscriviti Test Argomenti
 Test 
 
 

 Iscriviti 
 

Sei interessato alle medicine complementari? Iscriviti al sito per ricevere la newsletter.

 

 Menu 
 
· Home
· Argomenti
· Test
· Iscriviti
· Links
· Info
 

 
Ecologia Acqua pagata acqua regalata 2

Versione stampabile Segnala ad un amico

Dove arriverà l'incoscenza umana? La seconda parte dell'articolo di Report del 12 dicembre 98 su Rai3

MILENA GABANELLI
in studio


Io la ringrazio. Adesso cambiamo argomento passando alle acque minerali
per le quali chissà se esistono problemi oppure no e cambiamo anche
ospite. Sembra che la gente beva più acqua minerale di quella potabile
e vedremo di capire che cosa c'è in una bottiglia e soprattutto come
leggere una etichetta, perché le acque minerali non sono tutte uguali.

Vedremo anche come funziona la storia delle concessioni. Stefania
Rimini.
VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE (intervistando alcune persone)


Siamo di fronte allo stabilimento di una nota marca di acqua minerale.
Ci sono due rubinetti: da uno esce acqua potabile, dall'altro esce acqua
minerale. Come vedete l'acqua potabile non la vuole nessuno.

Ma l'acqua potabile non la prende nessuno? Preferite la minerale? E'
meglio?

UOMO
INTERVISTATO


Si spera!

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Ma qual è più buona secondo te?

BAMBINA
INTERVISTATA


L'acqua minerale.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Perché?

BAMBINA
INTERVISTATA


Perché è più buona.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


La minerale è più buona. Perché? Perché si. La pensano così, senza
sapere bene il motivo, quasi 7 italiani su 10 e il 13% usa la minerale
anche per cucinare. Sarà la voglia di cose sane, sarà per sfiducia
nell'acqua del rubinetto, fatto sta che siamo tra i più forti
consumatori di acqua minerale in Europa. I primi, in assoluto, come
consumo medio: 133 litri a testa all'anno.

Andiamo a vedere una sorgente di acqua minerale: ce ne sono circa 260,
per la maggior parte concentrate nelle regioni del centro nord.

Questa sorgente, come tutte le acque minerali, è un bene del demanio
regionale, cioè un bene pubblico ovvero di tutti noi.

Chi trova una sorgente sulla sua proprietà la può bere ma nel momento
in cui decide di imbottigliarla, deve chiedere tutta una serie di
autorizzazioni.

Con l'acqua minerale si fanno i miliardi. Data la scarsa propensione
degli italiani verso il rubinetto, imbottigliare e vendere minerale
diventa un ottimo affare. Solo nei supermercati e nei negozi, senza
contare i ristoranti, il business annuale è di 4500 miliardi.

Il vero boom c'è stato dopo Chernobyl quando i produttori di acqua
minerale hanno goduto di incrementi del mercato a due cifre, nell'ordine
del 10-13%. Oggi la crescita non è più così strepitosa e si è
consolidata intorno al 3-4% ma va sempre molto bene. La fiducia del
consumatore fa si che per un litro di minerale di quelle più famose si
possano chiedere anche 1100 lire. Ma ci sono bottiglie di marche
sconosciute che costano solo 300 lire. DA 1100 a 300 è un ventaglio di
prezzi molto ampio per un prodotto, l'acqua, che sempre acqua è.

ETTORE FORTUNA -
Presidente Mineracqua


I prezzi italiani sono assolutamente i prezzi più bassi a livello di
Comunità Europea. In Italia, effettivamente, il ventaglio è piuttosto
ampio tra prezzo minimo e prezzi più elevati. Abbiamo più di 150
aziende che imbottigliano acqua minerale per circa 230 marche di acque.
Evidentemente, quindi, il prezzo diviene un fattore concorrenziale.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Dunque l'acqua è sempre acqua ma i prezzi variano molto perché c'è
molta concorrenza tra produttori di minerale che sono tanti. Tanti ma in
realtà tutto è nelle mani di 4, 5 grandi gruppi, perlopiù
multinazionali, che controllano il 65% del mercato.

Per esempio la Levissima, la Recoaro, la Pejo, la Vera, la S. Bernardo,
la San Pellegrino e la Panna sono tutte di proprietà della
multinazionale Nestlé mentre Ferrarelle, Boario e Nepi appartengono al
gruppo Danone. Il gruppo San Benedetto possiede anche la Guizza e Alpe
Guizza mentre Uliveto e Rocchetta fanno parte del gruppo omonimo.

A questi giganti, che fatturano miliardi, l'acqua minerale costa alla
sorgente meno di quanto costa al comune cittadino la tanto disprezzata
acqua del rubinetto e questo grazie al sistema delle concessioni con il
quale gli italiani regalano alle aziende quell'acqua minerale che poi
ricomprano in negozio a 1100 lire a litro.

ETTORE FORTUNA -
Presidente Mineracqua


La proprietà delle sorgenti, dei giacimenti di acqua, è delle regioni.
Prima era dello stato poi fu trasferita, dal 1970, alle regioni. Quindi
noi siamo legati alla possibilità di imbottigliare da un rapporto di
concessione. A fronte di questa concessione paghiamo dei canoni.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Abbiamo scoperto, telefonando ai vari assessorati regionali, che le
concessioni per lo sfruttamento dell'acqua minerale sono praticamente
regalate. Qualche esempio: 16.224.000 all'anno. E' più o meno il costo
di un'utilitaria ed è quanto paga la Rocchetta alla regione Umbria per
poter sfruttare la sorgente omonima. 9.720.000 lire all'anno, meno delle
rate di un mutuo per la casa, è quanto incassa la regione Lazio dalla
Fiuggi; la Vera paga 7.000.000 alla regione Veneto e la San Bernardo
paga un paio di milioni alla regione Piemonte. Ma come è possibile che
sia così poco? E' possibile perché manca una legge quadro nazionale:
ogni regione ha norme diverse e la legge mineraria che regola la
materia, è un regio decreto che risale addirittura al 1927. Il re
decretava che il canone di concessione fosse proporzionale alla
superficie del giacimento, che è minima, e non alla quantità di litri
di acqua prodotti, che sarebbe grande.

ETTORE FORTUNA -
Presidente Mineracqua


Per quanto questi canoni siano stati aggiornati sono dei canoni
assolutamente non onerosi. Sotto questo profilo noi siamo apertissimi.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


I produttori si dichiarano apertissimi a pagare di più le concessioni
per l'acqua minerale ma intanto fanno subito ricorso al TAR contro
quelle regioni, come la Lombardia e la Basilicata, che hanno tentato di
introdurre un criterio di pagamento basato sulla quantità di litri
prodotta. In Lombardia si sono così spaventati che il funzionario
competente non ha neanche voluto dirmi quanto pagano di concessione le
singole aziende.

Con una controparte istituzionale così debole e con dei canoni di
sfruttamento così bassi i grandi gruppi possono fare quello che
vogliono: spostare la produzione, aprire e chiudere stabilimenti secondo
la convenienza e, in molte regioni, è possibile anche trasferire la
concessione ad altri senza nemmeno chiedere un nulla osta. E il quadro
diventerà ancor più frammentato se la competenza sulle acque minerali
sarà trasferita, come già sta accadendo, dalle regioni alle province.

Ma c'è una regione nella quale si oppongono a tutto ciò: il Piemonte.

ETTORE RACCHELLI
- Assessore al turismo - Piemonte


Il rischio insito è quello di privilegiare delle grandi aziende
multinazionali che acquisiscono delle piccole fonti o piccole sorgenti e
che, attraverso una continua ma inesorabile acquisizione di queste
fonti, ne determinano la chiusura per rendere il prodotto difficile da
reperire e quindi proporlo a prezzi maggiori.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


La filosofia dei piemontesi è che l'acqua minerale è un bene pubblico
e il suo sfruttamento può pure rendere poco alla regione ma deve
assolutamente creare occupazione, soprattutto in montagna. Per questo è
stata inserita una clausola per le aziende secondo la quale chi vuole
sfruttare una sorgente di acqua minerale deve presentare un programma
dei lavori e indicare di quanto personale avrà bisogno. Il mantenimento
del livello occupazionale fa parte della concessione stessa. Se le
concessioni costano così poco c'è di positivo che non è necessario
essere un colosso finanziario per creare un'acqua minerale. A
Castelpizzuto, un paesino del Molise, gli abitanti hanno appena
inaugurato uno stabilimento di minerale "Fai da te" mettendoci
chi due milioni, chi dieci, chi venti.

ANTONIO SUCCI -
Sindaco Castelpizzuto (IS)


Così facendo si è creato un buono stabilimento, diversi posti di
lavoro, attualmente lavorano già 15 persone…

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Posti di lavoro che prima non c'erano?

ANTONIO SUCCI -
Sindaco Castelpizzuto (IS)


Non c'erano, motivo per il quale si è spopolato il paese.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


A Castelpizzuto sono rimasti solo 150 abitanti. Quasi tutti nella zona
sono emigrati in Canada negli anni '50. Ora il sindaco spera che la
tendenza si inverta.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE (intervistando alcuni abitanti)


Anche lei ha investito nell'acqua minerale del paese?

SIGNORA
INTERVISTATA


Un pochettino…

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Le interessa trovar lavoro nella fabbrica dell'acqua minerale?

RAGAZZO
INTERVISTATO


Mi auguro di si.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Nel frattempo, però, è un piccolo azionista?

RAGAZZO
INTERVISTATO


Si.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


L'esperienza del paese molisano potrebbe trovare applicazione anche
altrove ma sfruttare le proprie risorse di acqua minerale non è sempre
così semplice, come dimostra il caso di Porretta, sull'appennino
tosco-emiliano.

GIAN FELICE
CORSINI - Avvocato


Anche a Porretta potremmo avere acqua minerale. Ne potremmo avere tanta
perché le nostre sorgenti producono 1.152.000 metri cubi. Non solo non
facciamo l'acqua minerale ma dobbiamo ricomprare la stessa acqua delle
nostre sorgenti, regalata dal comune a Seabo, dopo essere stata clorata.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


La cittadina di Porretta si trova in un'area ricca di acque termali
pregiate. I suoi abitanti si sono espressi nel '94 con un referendum nel
quale chiedevano di continuare a ricevere l'acqua dall'acquedotto
cittadino senza che le preziose fonti venissero cedute alla
municipalizzata di Bologna, che le avrebbe mescolate con acqua di qualità
inferiore.

GIAN FELICE
CORSINI - Avvocato


Siccome i conti non appaiono certamente chiari, abbiamo fatto un esposto
alla Procura della Repubblica che indaghi sulle connessioni, sui
rapporti tra Seabo e Comune di Porretta, per capire perché il comune ha
comperato 480.000 metri cubi da Seabo.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Ma a questo punto non si può fare a meno di chiedersi: è proprio vero
che l'acqua minerale è migliore di quella del rubinetto? La legge dice
che le acque minerali devono essere microbiologicamente pure e che
devono avere proprietà salutari legate alla presenza di particolari
sali minerali. La principale differenza con l'acqua di rubinetto è che
mentre questa, come abbiamo visto, subisce ogni genere di trattamento
prima di essere distribuita, l'acqua minerale va imbottigliata così
come sgorga alla fonte. Diventano quindi cruciali i controlli di qualità.

Questi sono i serbatoi di stoccaggio dell'acqua e sono in acciaio
speciale. Negli stabilimenti c'è un'area in cui si producono le
bottiglie che sono in pet, un tipo di plastica ritenuta molto sicura.
Questa specie di provette e questo granulato diventeranno bottiglie.

Ogni due ore vengono prelevati i campioni da far analizzare.

VOCE FUORI CAMPO
DI TECNICA DI LABORATORIO


Durante il giorno svolgiamo per la microbiologia, mediamente, una
sessantina di controlli, per la chimica circa dieci controlli.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Vengono effettuati anche i controlli esterni, mensilmente da parte delle
USL e stagionalmente alle sorgenti. Poi, ogni cinque anni, si fa la
revisione dell'etichetta e inoltre, a sorpresa, un mese l'anno,
avvengono i controlli dei Nas. Nel '98 i Nas hanno effettuato circa 500
ispezioni e rilevato alcune irregolarità.

TEN. COL.
GIANFRANCO DAINESE - Nas Roma


Molto spesso abbiamo trovato acque abbandonate nei piazzali esposti al
sole e questo non è un ottimo modo di conservare le acque, anzi è
molto pericoloso. Qualche volta abbiamo trovato anche una contaminazione
delle acque minerali dovuta alla presenza di alcuni batteri.

Madonna, questo è pericoloso, signora. Non me lo faccia dire!

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Lo pseudomonas eruginoso è un batterio patogeno che può dare problemi
polmonari e gastrointestinali. Il Nas di Catanzaro ha sequestrato 32.000
bottiglie nel '97 per un sospetto inquinamento da psudomonas eruginosa.
Molte infrazioni riguardano poi la cattiva conservazione, le classiche
bottiglie tenute al sole. Se per puro caso in una di queste si trovasse
un microbo, nel giro di poco tempo si riprodurrebbe e diventerebbero
migliaia.

Nel '98 ancora il Nas di Catanzaro, sempre per questo motivo, ha
sequestrato 8600 bottiglie in un deposito. In gennaio il Nas di Perugia
ha trovato un'acqua minerale invasa da muffa e riportante in etichetta:
"proprietà curative ingannevoli". In luglio il Nas di Udine
ha trovato un'acqua minerale che vantava proprietà terapeutiche non
veritiere. In agosto il Nas di Aosta ha perquisito uno stabilimento dove
l'acqua la facevano diventare minerale con un piccolo trucco.

TEN. COL.
GIANFRANCO DAINESE - Nas Roma


Abbiamo trovato nei locali 100 chilogrammi di solfato di sodio e 100
chilogrammi di solfato di magnesio. Che significa che arricchivano di
sali le acque che ne erano povere.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Senza arrivare a questi casi limite è importante saper leggere
l'etichetta che è la carta di identità dell'acqua minerale perché,
contrariamente a quanto si crede, anche l'acqua minerale presenta delle
controindicazioni. Per esempio circa un 20% delle acque minerali
italiane contiene nitrati. Prendiamo queste due bottiglie: nella verde
nitrati 0, nella blu nitrati 26,6 milligrammi.

GIORGIO AICARDI
- fisiologo Università di Bologna


Questo può essere indice, in genere, di un inquinamento della falda e
quindi è un dato che può un pochino mettere in allarme perché,
evidentemente, ci possono essere delle situazioni di inquinamento che
possono deteriorare la qualità dell'acqua.

ALESSANDRO
ZANASI - Ospedale S. Orsola - Bologna


La concentrazione prevista dalla legge per i nitrati è di 45
milligrammi/litro. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, però,
prevede per bambini e donne gravide concentrazioni inferiori a 10
milligrammi/litro, perché potenzialmente cancerogeno. Buona parte delle
acque italiane hanno concentrazioni di nitrati superiori ai 10
milligrammi/litro.

GIORGIO AICARDI
- fisiologo Università di Bologna


Io quella con i nitrati sicuramente non la utilizzerei.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Un terzo delle minerali italiane contiene una concentrazione di sodio
superiore a quanto consigliato per i pazienti ipertesi.

ALESSANDRO
ZANASI - Ospedale S. Orsola - Bologna


Un altro esempio è dato dal contenuto di fluoro. Esistono in Italia 6/7
acque con un contenuto esagerato di questo ione e se da un lato il
fluoro fa bene nella prevenzione dentale, entro certi limiti, un uso
continuativo di acque con un contenuto esagerato di fluoro crea dei
problemi con la fluorosi, ad esempio, che è una malattia che si
manifesta, inizialmente, con delle chiazze gialle sui denti fino a
portare alla distruzione del dente stesso.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Troppo fluoro significa più di 1,5 milligrammi al litro. Ma il valore
più significativo per capire qual è l'acqua minerale che fa per voi è
il cosiddetto residuo fisso ovvero il contenuto di sali minerali. Sotto
i 500 milligrammi al litro l'acqua è oligominerale, tra i 500 e i 1500
milligrammi al litro l'acqua è mediamente mineralizzata. Oltre i 1500
milligrammi al litro l'acqua è altamente mineralizzata.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Chi è che deve comprare un'acqua oligominerale?

GIORGIO AICARDI
- fisiologo Università di Bologna


Sono indicate per le persone che hanno una tendenza alla calcolosi,
formazione di calcoli nelle vie urinarie. Mediamente mineralizzata chi
ha bisogno di un'integrazione alimentare e quindi integrazione di
calcio, in particolare, di ferro, di magnesio.

VOCE FUORI CAMPO
DELL'AUTRICE


Le acque con un residuo fisso tra i 500 e i 1500 milligrammi al litro
sono quindi indicate per le donne in gravidanza e in allattamento, per i
bambini, i vegetariani e gli sportivi. Restano poi le altamente
mineralizzate.

GIORGIO AICARDI
- fisiologo Università di Bologna


Le altamente mineralizzate devono essere acquistate esclusivamente sotto
controllo medico, nell'ambito di un programma di nutrizione controllata.

MILENA GABANELLI
IN STUDIO


Abbiamo cambiato ospite. Adesso a commentare le acque minerali sarà il
Sig. Sarti, esperto di acque minerali per il Ministero della Sanità.

Non riusciamo a capire esattamente cosa ci fa bene e cosa ci fa male.
Per esempio: la questione dei nitrati. Abbiamo sentito che un terzo
delle acque minerali contiene nitrati che sono potenzialmente
cancerogeni. Ragione per la quale sono stati introdotti dei limiti.

NICOLA SARTI -
Ministero della Sanità


L'Organizzazione Mondiale della Sanità ammette che possano essere
presenti certi quantitativi di nitrati senza che questi creino un
rischio non accettabile. Sono concentrazioni ben tollerate che non danno
preoccupazione.

MILENA GABANELLI
IN STUDIO


L'indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per le donne
incinte e i bambini consiglia l'utilizzo di acque minerali che abbiano
una concentrazione di nitrati inferiore ai 10 milligrammi per litro. Noi
non sapendo leggere le etichette cosa facciamo? Ad esempio: una donna
incinta va in un supermercato e compra una bottiglia di acqua minerale e
non sa che può essere controindicata una quantità superiore a 10
milligrammi per litro.

NICOLA SARTI -
Ministero della Sanità


In linea generale sono sufficienti le indicazioni contenute
nell'etichetta. Naturalmente dobbiamo saperle leggere. Evidentemente
pensiamo che la gente sia in grado di comprenderne il contenuto.

MILENA GABANELLI
IN STUDIO


Allora io sento un esperto, un nutrizionista fisiologo che dice "l'
importante è distinguere l'acqua oligominerale altamente mineralizzata
e questa cosa la deduco dal residuo fisso". Se io prendo una
bottiglia di acqua minerale, questa ad esempio (Milena Gabanelli legge
l'etichetta di una bottiglia di una nota marca), una marca notissima, e
leggo i componenti, scopro che questa acqua non è oligominerale, di
conseguenza potrebbe darmi dei problemi, se ho qualche particolare
caratteristica.

NICOLA SARTI -
Ministero della Sanità


Io credo che non dia problemi particolari. Solo eccezionalmente le acque
dure possono dare dei problemi. Normalmente non succede.

MILENA GABANELLI
IN STUDIO


Quindi, secondo lei, quello che oggi è scritto sulle etichette delle
acque minerali è comprensibile a tutti e chi non le legge o non ci fa
caso non avrà problemi.

NICOLA SARTI -
Ministero della Sanità


Ho detto che tutto può essere migliorato. Però c'è da dire che noi
siamo vincolati dalle direttive comunitarie nel senso che possiamo
mettere delle indicazioni obbligatorie sulle etichette, che sono quelle
previste nelle direttive, per il resto noi non possiamo dare delle
imposizioni: possiamo solo consigliare.

MILENA GABANELLI
IN STUDIO


Grazie per essere intervenuto.



 
 
 Login 
 
 Username
 Password
 Remember me


Don't have an account yet? You can create one. As a registered user you have some advantages like a theme manager, comments configuration and posting comments with your name.
 

 Related links 
 
· More about Ecologia
· News by


Most read story in Ecologia:
Consigli per la casa

 

© Copyright by Biospazio.it - Site by SCC online