Puntiamo il dito sulle cause più improbabili, senza vedere le più semplici
Secondo uno studio del Chartered
Institute of Environmental Health e dell'Anaphylaxis Campaigna
stiamo assistendo a un aumento esponenziale delle allergie alimentari.
Gli studiosi affermano
che questo aumento sia collegato alla abitudine, sempre più frequente,
di cenare al ristorante o al bar. Questo in base alla considerazione che
in Gran Bretagna almeno 12 persone all'anno muoiono per reazioni avverse
a molluschi, uova o noccioline mangiate fuori casa.
Ma spesso le reazioni
allergiche arrivano dopo aver mangiato un piatto a cui non si è
allergici, ma che ha subito una contaminazione sconosciuta. Quindi il
problema - spiegano gli scienziati - si sposta sul confezionamento dei
cibi o sulla mancata o incompleta indicazione di tutti gli ingredienti
dei piatti che si ordinano fuori casa.
Gli esperti di allergie
alimentari suggeriscono di formare i camerieri, perchè sappiano
rispondere alle domande dei clienti su ingredienti e fattura dei cibi
(Il Nuovo.it).
Riteniamo che ciò sarà
insufficiente. Il business della ristorazione dovrà prendere atto di un
problema che riguarda attualmente una persona su 100, ma che sarà in
continuo aumento. Ciò finchè non verrà capito che non si può basare
l'alimentazione principalmente su grano e latticini. Soprattutto se le
pietanze hanno componenti invisibili come pesticidi e antibiotici, fonti
di reazioni allergiche che adesso consideriamo a causa sconosciuta.
Meglio formare i
ristoratori, in modo che sappiano creare piatti con adeguate proprietà
nutrizionali, sapendo anche consigliare e proporre cibi alternativi a
chi è intollerante. Forse in futuro ci cureremo al ristorante..