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Ecologia - Bancarotta ecologica

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Un bell'articolo su www.lescienze.it ci spiega che ciò che stiamo distruggendo del nostro ambiente non è più rinnovabile.  

Gli abitanti della isola di Pasqua, poche
centinaia di anni fa, possedevano un'isola ridente e brulicante di vita.
Poi cominciò il disboscamento, per costruire navi e capanne. In pochi
decenni tutti gli alberi scomparvero. Eliminata la principale fonte di
sostentamento biorinnovabile, la popolazione si decimò rapidamente.
Anche il resto del pianeta sta andando in questa direzione?

Lo direbbe uno studio pubblicato sulla rivista
"Proceedings of the National Academy of Sciences". Il lavoro,
condotto dal Redefining
Progress
, una associazione senza scopo di lucro californiana,
dimostra che immettendo in una formula parametri come gli effetti della
pesca, il disboscamento, la costruzione di infrastrutture e il consumo
di combustibili fossili che rilasciano anidride carbonica
nell'atmosfera, si può confrontare l'impatto delle attività umane con
la capacità di rigenerarsi del pianeta.

Mathis Wackermangel, autore dello studio, dice
che la domanda di risorse è aumentata negli ultimi 40 anni. Attualmente
la Terra impiega 1,2 anni a rigenerare ciò che viene rimosso ogni anno.
Lo studio ha mostrato che nel 1961 il consumo era invece pari solo al 70
per cento della capacità di rigenerazione del pianeta.

Le risorse
terrestri sono paragonabili ad un mucchio di denaro che si rigenera ogni giorno, e
di cui ciascuno può servirsi liberamente fino a quando è finito.
La situazione attuale ci mostra che stiamo utilizzando il nostro fido di riserva, e che gli interessi da
pagare saranno altissimi. Se non interrompiamo i prelievi e li
sostituiamo con dei versamenti, la situazione diventerà presto
insostenibile. 

Gli autori affermano che il numero di parametri preso in
considerazione ha dovuto essere, per forza di cose, limitato. Riteniamo che la ristrettezza dei parametri nasconda la vera gravità della situazione. Ad esempio, il numero di
cinesi viene stimato intorno ad un miliardo, ma ufficiosamente si sa che
la cifra è di molto superiore ai due miliardi. Anche le tossine che
produciamo sono molte di più (e molto più tossiche) dell'anidride
carbonica, e sono in continuo aumento.

 
 
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