Parliamo sempre dei
nostri organi interni, ma come si fa a percepirli veramente?
Articolo
di Luciano Rizzo e Jader Tolja
L’ organismo è come una radio che si può sintonizzare su diversi programmi (leggi: stati di coscienza ). Culturalmente siamo condizionati ad utilizzarne un n° molto piccolo e sempre gli stessi programmi, ma con un lavoro specifico è possibile accedere con facilità a programmi- stati di coscienza- mai provati prima o che appartengono a culture o persone molto diverse da noi. A seconda di dove si mette l’ attenzione si ottiene una diversa qualità di pensiero.
Facciamo un esempio banale: scrivendo un libro se entrate nello stato “viscere” sarete più passionali, se siete nello stato “linfatico” sarete più fluidi e se siete nelle “ossa” avrete uno scritto meglio strutturato.
Come posso rendere un muscolo rigido o morbido focalizzando il Sistema Nervoso, così posso cambiare anche lo stato di ossa, legamenti, organi ecc. (Ricordate gli orientali che in TV riescono a far diventare una mano più grande dell’ altra solo concentrandosi?). In pratica chi ha elaborato questa scuola ha passato gli ultimi venti anni a seguire tutte le maggiori tecniche che si basano sulle energie e sulla percezione (principalmente di origine cinese, indonesiana,giapponese e indiane) e poi ha tradotto il tutto in termini comprensibili a noi occidentali. Si tratta di un lavoro sofisticato sulla propria e sull’ altrui propriocettività, che ci permette di sintonizzarci su chi stiamo curando, ma anche di percepire profondamente che effetto ha su di noi una persona, un cibo o un’idea: su che organo agisce e se ci fa bene o male.Non ci sono limiti ai vantaggi di poter cambiare il proprio stato di coscienza e la propria condizione fisica: dal campo della salute a quello delle relazioni, dello sport o del lavoro si possono utilizzare le nuove risorse. Una condizione di rigidità articolare può essere modificata con un lavoro sul liquido sinoviale: Un problema di relazione (tendenza alla sottomissione o alla dominanza) cambierà lavorando sul modo in cui vengono utilizzate alcune parti del polmone.
Per un artista o uno sportivo, si possono utilizzare parti diverse del cervello che sono più idonee alla prestazione che deve essere eseguita.
Si tratta di una tecnica eccezionale per persone che vogliono lavorare sulla propria sensibilità. E’ il ponte mancante per poter arrivare alle filosofie orientali senza dover abbandonare la concretezza occidentale, senza dover fare un’ atto di fede, per arrivare a tecniche estremamente sofisticate.