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Editoriali Nuovi materiali per le protesi al seno

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Ma sono veramente atossici?

di
Luciano Rizzo

Un
articolo tratto da Il Nuovo.it del 29-4-2002 sulle protesi mammarie ci dà
lo spunto per alcune riflessioni.


Nell'articolo
si cita il brevetto della cheratina come sostanza totalmente atossica da
utilizzare per le donne che vogliono un seno più bello.


Essa
è una componente del nostro corpo, e ciò chi fa pensare che presto gli
americani (maggiori ricercatori nel campo della salute) brevetteranno
l’emoglobina o il glicogeno, così saremo tutti fuorilegge.  


Vi
si legge che le protesi al silicone sono proibite negli Stati Uniti dal
1991 a causa delle malattia autoimmuni che provocano. In Italia vengono
sconsigliate da pochissimo tempo.


È
avvenuto lo stesso con i vaccini. Negli Stati Uniti sono proibiti quelli
che hanno mercurio come conservante, ma essi continuano a venir venduti in
Italia, finchè le scorte non verranno esaurite. Anche le otturazioni in
amalgama sono caldamente sconsigliate in Svezia, ma qui da noi sono
utilizzatissime.


Con
il tempo si scopre che i materiali sintetici, inseriti nel nostro corpo,
hanno sempre degli effetti collaterali.


Visti
i precedenti, chi ci garantisce che questa sostanza sia veramente non
tossica per il nostro corpo? Anche per le altre rotesi si era parlato di
totale atossicità, salvo poi ricredersi prontamente alla comparsa di
difetti collaterali gravi. La stessa cosa è accaduta per molti farmaci.


Il
fatto è che il nostro organismo ha delle enormi incapacità compenso.
Esse si sono evolute in milioni di anni e, se siamo in buona salute, ci
consentono di tollerare per un certo periodo di tempo notevoli quantità
di pesticidi, metalli pesanti, protesi tossiche al nostro corpo, farmaci
sbagliati, cibi inadeguati. Però lentamente, talvolta anche in decenni,
anche il fisico più resistente viene minato, e compariranno malattie di
cui non si sarà in grado di far risalire alla causa ad eventi di decenni
prima.

In
pratica si può valutare la vera tossicità di qualsiasi sostanza estranea
al nostro organismo soltanto dopo alcuni anni di utilizzazione
sull'uomo.Ci vogliono lunghe e costose ricerche per trovare il nesso di
causa – effetto.


Tengano
conto di queste considerazioni le donne desiderose di un seno florido. Che
lascino alle più temerarie l'onore - onere di sperimentare questa nuova
tecnica, come sempre, naturalmente, "totalmente priva di effetti
collaterali". Anche se ciò fosse vero per la cheratina (proveniente
da diversi animali, basta una impurità o una microscopica differenza per
fare danni irreversibili) ci sono sempre i conservanti come nei vaccini.


Non
dimentichiamo poi che spesso i seni piccoli sono una zona erogena ben più
sensibile dei seni grandi. Riteniamo che, se una donna è veramente
femminile, ci metterà un attimo a far dimenticare al suo uomo le
dimensioni del suo seno.


Forse
è meglio lavorare sulla propria femminilità che su le dimensioni del
proprio seno....

 
 
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