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Ogm OGM: la posizione europea

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L'Europa cerca di difendersi dalla politica economica aggressiva degli Usa in tema di semi geneticamente modificati:

Gli
europei sono risultati particolarmente sensibili all’argomento della
sicurezza degli alimenti. Gli allevatori inglesi, hanno ancora il vivo
il ricordo delle rassicurazioni dei produttori di mangimi per mucche di
origine animale, all’origine del morbo della “Mucca Pazza”. Gli
spagnoli nel 1981 hanno registrato 25mila casi di avvelenamento e più
di 650 morti a causa di un’intossicazione da olio di colza avariato,
mentre la fissazione dei tedeschi per la purezza dei cibi è vecchia di
secoli.

Le
aziende produttrici di semi modificati geneticamente si difendono con la
retorica e con i risultati di alcune ricerche. Con la retorica cercano
di dimostrare che l’uomo  modifica
ambiente e cibi da più di quattromila anni, attraverso incroci di
specie e nuove tecniche di conservazione. (Dimenticano di dire che gli
incroci avvenivano nell’ambito della stessa specie e non tra pesci e
pomodori, con possibili reazioni allergiche anche mortali come si sono
verificate).

Con la
ricerca attraverso accurati studi tossicologici condotti in vitro e in
vivo su animali, volti a verificare la resistenza antibatterica che
potrebbe venire generata.  Questi studi, per essere dimostrativi,
dovrebbero durare tra i venti e i trent’anni e nessuna azienda è
disposta ad aspettare un periodo così lungo.

Numerose
personalità del mondo scientifico e culturale in genere, auspicano un
arresto temporaneo del commercio di cibi transgenici, una sospensione
triennale per condurre ricerche di tossicologia più approfondite.
Questo per evitare che l’umanità intera divenga un enorme laboratorio
sperimentale di cavie ignare del pericolo.

In
Europa la legislazione comunitaria è più garantista e attenta alla
salvaguardia ambientale di quanto sia quella di altri paesi, Stati Uniti
compresi. Infatti la lista delle sementi autorizzate da Bruxelles è già
molto lunga ma ancora molto inferiore alle possibilità offerte dalla
tecnica. La legge europea prevede che l’autorizzazione sia concessa
solo a sementi transgeniche preventivamente registrate in tutti i paesi
dell’UE, e dopo che tali sementi siano state sperimentate per anni,
per escludere qualsiasi effetto nocivo.

Purtroppo,
nonostante tutti le misure imposte, i cibi geneticamente modificati
hanno già invaso le nostre tavole attraverso una massiccia importazione
dagli Stati Uniti, che attualmente si rifiutano di separare i raccolti
tradizionali da quelli transgenici. Per questo è in discussione una
riforma della direttiva comunitaria sui controlli e le sperimentazioni
degli organismi geneticamente modificati, soprattutto con un occhio di
riguardo per i consumatori, attraverso l’obbligo di
nell’etichettatura di indicare se l’alimento è geneticamente
modificato o meno…quindi quando fate la spesa: Occhio
all’etichetta!!



 
 
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