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Editoriali La burocrazia in Italia

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Le leggi più astruse di tutto il mondo. Ecco i trucchi per bloccare e comandare.
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2015

GIUSEPPE SALVAGGIULO
L’Italia non è solo il Paese a detenere l’infausto record di ipertrofia normativa: 190 mila leggi (in Francia sono meno della metà, in Gran Bretagna solo 5 mila). C’è un altro problema: soprattutto negli ultimi vent’anni, la disordinata stratificazione delle leggi si è sostituita a quelle limpide e organiche. Se il buon legislatore dovrebbe avere come riferimento i dieci comandamenti di Mosè (mai incisi, mai subordinate, forme verbali semplici e prescrittive), il legislatore diabolico ha elaborato raffinate tecniche per nascondere, confondere, rallentare e impaludare l’espressione della sovranità popolare. Il giurista e romanziere Alfonso Celotto ha affidato al suo alter ego letterario, il dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale e custode della buona legislazione, il compito di enucleare, dopo anni di studio certosino, le dieci trappole preferite dal legislatore diabolico. E di svelarle, per mettere in guardia il cittadino e consentirgli di difendersi.

1-DECRETI
Per regolamentare un settore, il legislatore malefico preferisce i decreti di natura non normativa: non passano in Consiglio dei ministri, non devono superare il vaglio di Consiglio di Stato e Corte dei Conti, non vanno pubblicati in Gazzetta ufficiale. Un modo per nascondere le norme ed evitare lunghe procedure. Se ne fanno una ventina l’anno.

2-DEROGHE
Interviene su una materia con deroghe e modifiche «intruse» in leggi che riguardano tutt’altro. Se vuoi abbassare l’Iva sui cercatori di tartufi, non metti la norma nel testo unico sull’Iva (i cercatori di funghi se ne accorgerebbero), ma in una legge che non c’entra niente. Esempio: la Fini-Giovanardi sulle droghe nel decreto legge sulle Olimpiadi di Torino. Il che ha un altro vantaggio: tempi rapidi e certi di approvazione.

3-DELEGHE
Modifica le disposizioni ogni mese. Lo strumento è la legge delega correttiva e integrativa: anziché un colpo di pistola, una mitragliatrice nelle mani del governo che spara a ripetizione decreti che modificano i suoi stessi decreti. Esempi: la norma sulla conferenza di servizi, contenuta nella legge 241 del 1990, modificata 16 volte in 25 anni. Il codice degli appalti: dal 2006 oltre 600 modifiche. Anche il Jobs Act prevede quest’arma segreta.

4-OSCURITA’
«Siate oscuri e sarete ritenuti profondi». Il motto di Kant vale anche per i legislatori. Esempio l’articolo 12 comma 4 della legge 184 del 2011: «Per l’anno finanziario 2012, il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato a provvedere, con propri decreti, al trasferimento delle somme iscritte al capitolo 2827 del programma fondi da assegnare, nell’ambito della missione fondi da ripartire dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, ai competenti programmi dello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l’anno medesimo, secondo la ripartizione percentuale indicata all’articolo 24, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157». Qualcuno ci capisce qualcosa?

5-COMMI
Sempre meglio un comma in più, un articolo in più, meglio se numerati con bis, ter, quater... Per rendere le norme illeggibili non rinumerare mai gli articoli, ma aggiungerli. Il Testo unico delle accise contiene 12 aggiunte all’art. 39, numerate da 39-bis a 39-duodecies. Altra tecnica: scrivere testi lunghi, non ripartiti in articoli, ma in commi. Il record è l’articolo unico della Finanziaria del governo Prodi: 1364 commi, più tabelle e allegati.

6-PARERI
Se sei obbligato a fare una legge, ma vuoi che finisca nella palude, condizionane l’efficacia a un decreto ministeriale con almeno 3 concerti e 4 pareri tra ministeri, conferenza Stato-Regioni, Autorità indipendenti. Il ministro Giarda, nel governo Monti, calcolò che oltre l’80% delle leggi resta lettera morta perché mancano i decreti attuativi.

7-DI CUI...
Stratifica rinvii, novelle e rimandi utilizzando in ogni comma almeno tre volte l’espressione «di cui all’articolo...». Esempio in materia fiscale: l’articolo 10 della legge 146 del 1998, dopo il comma 4-bis, rimanda alle presunzioni semplici «di cui» a due articoli di due decreti del Presidente della Repubblica, per l’applicazione degli studi di settore «di cui» a un articolo di un decreto legge convertito con modifiche da una legge, «tenuto altresì conto dei valori di coerenza risultati da specifici indicatori di cui» a un altro articolo «della presente legge». E prosegue con le sanzioni «di cui» a due diversi commi di due diversi articoli di un’ennesima legge, «nonché» al comma di un altro articolo di un’ulteriore legge. Degno di un labirinto mitologico.

8-ABROGAZIONI
Se devi abrogare una norma, non farlo mai in modo esplicito. Il vantaggio è lasciare più contraddizioni possibili, confondendo l’interpretazione. Le leggi come nascono così muoiono. E periodicamente occorre far pulizia, chiarendo che non sono più in vigore. E’ abitudine del legislatore italiano dimenticare di specificare all’ultimo articolo di una legge quali sono quelle abrogate. Spesso si preferiscono inutili abrogazioni innominate, del tipo «è abrogata ogni legge contraria al presente statuto». È l’art. 81 dello Statuto albertino del 1848: accadeva già allora!

9-RIPETIZIONI
Abusare per quanto possibile della ridondanza giuridica, copiando definizioni e regole già vigenti. Nelle leggi è sempre meglio allungare il brodo ricopiando frasi di altre leggi già in vigore. Non servono a nulla, ma fanno confusione. Esempio il codice dell’ordinamento militare varato del 2010: consta di 2272 articoli più 4 tabelle.

10-FINANZE
Inserisci sempre la clausola di invarianza finanziaria. Da una decina di anni le leggi terminano con la formula: «Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Serve a garantire l’apparenza del rispetto dei principi contabili, ma tutti sanno che è una finzione: tutto costa! Ma l’assassino, dopo aver squartato la vittima, indossa i guanti bianchi e sostiene per questo di essere immacolato.

http://www.lastampa.it/2015/05/24/italia/cronache/le-dieci-trappole-del-legislatore-diabolico-p4k3SEsyBfqi3KCrmmrLoM/pagina.html


 
 
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