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Tumori Alimentazione e tumori

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Una dieta specifica aiuta a prevenirli
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2015


Un tumore su tre può essere prevenuto a tavola, adottando un'alimentazione che prediliga cibi di origine vegetale, cereali integrali e legumi, limiti il consumo di carni rosse ed eviti quello di insaccati. Una dieta che, come dimostrano diversi studi sull'impatto ambientale della produzione di carne, si rivela non solo sana, ma anche sostenibile.

In occasione dei Giorni della Ricerca , la settimana di informazione e sensibilizzazione promossa dall'Associazione nazionale per la ricerca sul cancro dal 3 al 9 novembre, è importante ricordare come molti studi abbiano confermato il legame tra dieta e insorgenza di alcune tipologie di tumore. Un campo in cui tra l'altro le ricerche vanno avanti, con ottimi risultati anche in Italia. Antonio Moschetta, ricercatore che collabora anche con AIRC per i suoi studi, è stato premiato pochi mesi fa a Chicago per la scoperta dell'ormone fibroblast growth factor 19, secreto dalle cellule intestinali, che potrebbe funzionare come un agente terapeutico anche per malattie tumorali del fegato, come l'epatocarcinoma. Moschetta e i suoi collaboratori sono autori di studi pionieristici sui meccanismi attraverso i quali i nutrienti ed il cibo, tramite la modifica dell'espressione genica, controllano la fisiopatologia intestinale, con enorme rilevanza per i meccanismi di progressione e iniziazione del cancro dell'intestino.

I numeri dei tumori nel nostro Paese fanno paura: ogni giorno ne vengono diagnosticati 1.000 nuovi casi e circa 2,9 milioni di persone (quasi il 5% della popolazione) convivono con una precedente diagnosi di tumore. Tra le diverse cause, accanto all'alimentazione, gioca un ruolo significativo anche l'inquinamento: negli ultimi decenni l'esposizione della popolazione a sostanze tossiche e cancerogene è molto aumentata, con effetti sanitari che sono sotto gli occhi di tutti. Allo stesso tempo, però, è importante riconoscere il ruolo della ricerca, “testimoniato – spiega l'AIRC – dai dati di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi nel nostro Paese: 63% per le donne e 57% per gli uomini (nel 1990 era rispettivamente del 53% e 39%). Particolarmente elevata la sopravvivenza in tumori frequenti come quello del seno (87%) e della prostata (91%). Dati positivi che, tuttavia, devono tener conto che il cancro non è una, ma tante malattie differenti. Per questo è fondamentale continuare a sostenere il lavoro dei ricercatori impegnati a comprendere i meccanismi molecolari che stanno alla base dei tanti tipi di cancro con l’obiettivo di portare ai pazienti terapie innovative ed efficaci”.

Se certi fattori di rischio sono spesso fuori dal nostro controllo, la prevenzione di un terzo dei tumori attraverso un corretto stile di vita , sottolinea l'AIRC, è invece nelle nostre mani. Oltre all'importanza di mantenersi snelli, fare tutti i giorni almeno 30 minuti di attività fisica e, per le donne, allattare i figli al seno – pratica che aiuta la prevenzione dei tumori della mammella –, i ricercatori sono ormai concordi su quali alimenti prediligere e quali invece ridurre in una dieta anti-cancro.

Prima regola: diminuire il consumo di carni rosse ed evitare quello di salumi. Alimenti che, spiega Anna Villarini, biologa nutrizionista dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, “sono particolarmente legati al rischio di tumori dell'intestino e dello stomaco. Ai salumi spesso vengono aggiunte sostanze conservanti come additivi che si chiamano nitriti. I nitriti all'interno del nostro organismo formano nitrosammine, che sono state riconosciuti dalla ricerca come dei potenti cancerogeni. Il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (WCRF) raccomanda di ridurre il consumo di carni rosse e non superare mai i 500grammi a settimana, e raccomanda di evitare il consumo di carni conservate”.

Sì invece a frutta e verdura, ricche di vitamine, sali minerali e antiossidanti, sostanze queste ultime che proteggono il nostro organismo dalla degenerazione cellulare. “Il WCRF raccomanda di consumare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, che corrispondono a circa 600 grammi. Tra le verdure da consumare quotidianamente vanno escluse le patate, ricche di carboidrati, che farebbero aumentare di peso”. Di alcune verdure in particolare sono note le proprietà anticancro: tra queste le crucifere (cavolo, cavolfiore, broccoli, rucola, ravanelli, rape), capaci di “far uscire” dal corpo le sostanze tossiche e cancerogene. Ma anche certi tipi di frutta sono potenti protettori: il professor Moschetta, per esempio, ha scoperto di recente una proteina chiamata PGC-1 alpha che quando attivata conferisce protezione dal cancro al colon inducendo la morte cellulare programmata delle cellule tumorali: uno dei principali attivatori di tale proteina, il resveratrolo, è contenuto nella buccia dell’acino d’uva.

Un discorso a parte meritano i cereali, che vanno consumati integrali: la fibra infatti “nutre la flora batterica intestinale, che aiuta a formare una barriera protettiva in grado di impedire alle sostanze tossiche e cancerogene di penetrare all'interno del nostro organismo. Il WCRF raccomanda di consumare cereali integrali e legumi ad ogni pasto. Un piatto composto da cereali integrali e legumi fornisce una buona quota proteica”.

Inoltre, è anche necessario fare attenzione alla qualità dei grassi che mangiamo: “Il consumo eccessivo di grassi saturi, che si trovano soprattutto nei prodotti animali - formaggi, salumi, alcuni tipi di carne – sono collegati allo sviluppo di malattie cronico-degenerative e di alcuni tipi di tumori, come il tumore alla mammella e al colon”, aggiunge Anna Villarini. I grassi invece in grado di proteggere la nostra salute, sono in particolare quelli monoinsaturi, come l'acido oleico presente nell'olio extravergine di oliva. “Studi hanno evidenziato che un consumo modesto ma quotidiano di olio extravergine di oliva aiuta a proteggere dal tumore della mammella”.

Infine, è importante scegliere metodi di cottura salutari e leggere le etichette. “Attenzione a non consumare troppo spesso carne e pesce cotti alla brace o alla griglia: queste cotture inducono la formazione di idrocarburi policiclici aromatici, sostanze molto cancerogene. Anche la cottura prolungata di carni stufate è dannosa, perché può far formare sostanze cancerogene, chiamate ammine eterocicliche”. La frittura, se si seguono certe regole, non va demonizzata: “Dobbiamo utilizzare l'olio giusto: extravergine di oliva o di arachidi non raffinato. Non dobbiamo rabboccare mai l'olio durante la frittura e cambiarlo completamente tra una frittura e l'altra”. Al supermercato, conclude Anna Villarini, è bene non mettere nel carrello “alimenti che hanno tra i primi quattro ingredienti zuccheri semplici” ed evitare “alimenti che contengono grassi idrogenati, margarine o troppi additivi”.

http://www.lastampa.it/2014/11/06/scienza/ambiente/green-news/sana-e-sostenibile-ecco-la-dieta-anticancro-xfXeOOi15APAcbsbyZeWZI/pagina.html


 
 
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