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Sessualità Sesso e idratazione

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Bere acqua è importante (ma che sia minerale NdR)
-
2014

Bere tanta, tantissima acqua. Non solo per combattere l’afa e il caldo, ma anche per ottenere prestazioni sessuali migliori. Secondo un team di esperti, basterebbe una bevuta per perfomance da 10 e lode. È risaputo che durante l’attività si arrivi a perdere fino a un ‘bicchiere’ di liquidi.
IL SESSO AUMENTA LA SUDORAZIONE
Lo riporta il magazine In a bottle in un’analisi incentrata sul rapporto sesso-idratazione. La questione dei liquidi persi rappresenta un dibattito sempre aperto tra gli esperti. Sono molte le variabili come, per esempio, il grado di partecipazione, l’eccitazione, il livello di sudorazione, la durata del rapporto sessuale, gli indumenti indossati, le condizioni ambientali, l’età dei partner. Si ipotizza, perciò, che durante un rapporto medio, attraverso la sudorazione si possano perdere liquidi pari a mezzo/un bicchiere d’acqua.
IL CALDO COMPROMETTE LE PRESTAZIONI
Marinella Cozzolino, presidente dell’Associazione italiana sessuologia clinica, ha spiegato: «L’assenza di sali minerali porta con sé anche un consistente stato di abulia e spossatezza e frequenti emicranie. Tuttavia, le alte temperature estive aumentano il rischio di disidratazione durante un rapporto medio arrivando così a inficiare anche le prestazioni. La pelle tende ad essere poco elastica, opaca e poco piacevole al tatto. L’epidermide è l’organo più disteso del corpo ed è anche quello maggiormente coinvolto nelle attività sessuali».
EVITARE UN ECCESSIVO APPORTO CALORICO
Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Gli esperti consigliano di limitare l’apporto calorico prima del rapporto per non influenzare le aree gastrointestinali e, di conseguenza, limitare i disturbi erettili. Luca Piretta, nutrizionista e specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva alla Sapienza di Roma, ha precisato: «Conviene limitare l’apporto alimentare eccessivo nell’ora precedente all’atto sessuale. Questo perché il flusso sanguigno è concentrato nelle aree gastrointestinali e potrebbe determinare un fenomeno di ‘furto’ alle aree genitali peggiorando eventuali disturbi erettili». Questo concetto deve essere tenuto particolarmente presente nei soggetti non più giovani, in sovrappeso o con patologie cardiovascolari o che fanno uso di farmaci.


 
 
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