Home page Biospazio.it Informazioni Links Iscriviti Test Argomenti
 Test 
 
 

 Iscriviti 
 

Sei interessato alle medicine complementari? Iscriviti al sito per ricevere la newsletter.

 

 Menu 
 
· Home
· Argomenti
· Test
· Iscriviti
· Links
· Info
 

 
Fisiologia Declino cerebrale e vitamina D

Versione stampabile Segnala ad un amico

C'è una correlazione evidente con la carenza di questa vitamina.
-
2014

LM&SDP
Esiste una correlazione tra declino cognitivo (o la demenza) e i livelli di vitamina D. A suggerirlo è uno studio condotto dal Wake Forest Baptist Medical Center e pubblicato recentemente sul Journal of the American Geriatrics.

Noi siamo abituati a considerarla una vera e propria vitamina, ma la “D” è un gruppo di pro-ormoni a cui appartengono le D1, D2, D3, D4 e D5. Una volta assimilata dal corpo, infatti, agisce come un vero e proprio ormone in grado di dar vita a una serie di reazione chimiche.
Le persone anziane o con problemi stanno sempre meno ore all’aperto e al Sole. Invece, per garantire i giusti livelli di vitamina D nel sangue, bisognerebbe farne una bella scorta in estate. In questa stagione l’intensità della radiazione è così forte da garantire praticamente il corretto apporto per tutto l’inverno.

«Questo studio fornisce una crescente evidenza che ci possa essere un’associazione tra bassi livelli di vitamina D e declino cognitivo nel tempo – spiega l’autore principale dello studio, Valerie Wilson, assistente professore di geriatria al WFBC – Anche se questo studio non è in grado di stabilire un rapporto di causa/effetto diretto, avrebbe un enorme implicazione sulla salute laddove potrebbe essere considerata una supplementazione di vitamina D per migliorare le prestazioni cognitive nel tempo, perché la carenza è molto comune nella popolazione».

Per comprendere la correlazione vitamina D/funzione cognitiva, i ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da quasi tremila adulti di età compresa fra i 70 e i 79 anni, esaminando uno studio di coorte, l’Health ABC (Health, Aging and Body composition) che comprendeva persone di razza bianca e nera, reclutate tra l’aprile del 1997 e giugno del 1998.
La funzione cognitiva dei partecipanti è stata misurata all’inizio dello studio e quattro anni dopo. I livelli di vitamina D sono stati misurati alla visita condotta dopo 12 mesi di follow-up.

«Con solo i dati osservativi di base non si può concludere che bassi livelli di vitamina D provochino un declino cognitivo – sottolinea Wilson – Quando abbiamo condotti i test per quattro anni, bassi livelli di vitamina D sono stati associati con prestazioni cognitive peggiori su uno dei due test cognitivi usati. E’ interessante che ci sia questa associazione e, infine, la domanda successiva è se integrando la vitamina D si potrebbe migliorare la funzione cognitiva nel tempo».

Ovviamente questo comporta l’esigenza di eseguire nuovi studi controllati e randomizzati per verificare se un’eventuale supplementazione sia in grado di prevenire il declino cognitivo.
«I medici hanno bisogno di queste informazioni per formulare raccomandazioni ben supportate ai loro pazienti. Sono necessarie ulteriori ricerche anche per valutare se problemi cognitivi specifici, come la memoria in funzione della concentrazione, sono particolarmente sensibili ai bassi livelli di vitamina D», aggiunge Wilson.

Ricordiamo che il miglior modo per ottenere vitamina D è quello di stare all’aperto. E che vi sono alcuni fattori che limitano la quantità dell’assimilazione: tra questi, creme solari, sovrappeso e obesità, inquinamento atmosferico, eccessivo uso di vestiti, vetri delle finestre eccetera.
Indubbiamente, la vita che si conduceva un tempo era senz’altro più idonea per permettere l’assorbimento di un pro-ormone così importante.
Oggi siamo costretti a ritagliarci a fatica un po’ di tempo per riuscire a beneficiare delle qualità positive dei raggi solari. E le persone anziane, potrebbero beneficare dei raggi della nostra preziosa stella facendo qualche camminata al Sole nelle ore meno calde. Perché se da un lato i raggi solari possono essere pericolosi in quantità eccessive, è anche bene dire che dall’altro possono aiutarci a vivere meglio.

La ricerca è stata finanziata dal programma di ricerca intratumorale National Institutes of Health, National Institute on Aging, NIA Contact e dal National Institute of Nursing Research Grant.

http://www.lastampa.it/2014/04/17/scienza/benessere/salute/declino-cognitivo-c-una-relazione-con-la-vitamina-d-JYKg8UHrpF6avkwZl0oJhN/pagina.html


 
 
 Login 
 
 Username
 Password
 Remember me


Don't have an account yet? You can create one. As a registered user you have some advantages like a theme manager, comments configuration and posting comments with your name.
 

 Related links 
 
· More about Fisiologia
· News by


Most read story in Fisiologia:
Come curare la Candida?

 

© Copyright by Biospazio.it - Site by SCC online