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Alimentazione Le bacche di Goji

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Sono veramente utili? Qualche dubbio c'è.. Lavatele sempre prima di assumerle, spesso hanno muffe..
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2013

Cosa sarebbe la vita degli umani se non fosse periodicamente ravvivata dalla sorpresa e dalla soddisfazione di scoprire qualche nuova sostanza miracolosa che promette di donarci salute e lunga vita?

Poter mettere le mani su un nuovo frutto meraviglioso, su una tisana portentosa, su una tecnica di respirazione che ci facciano sperare di risolvere ogni problema è un po’ come giocare al superenalotto e sognare di poter diventare ricchi. Naturalmente viene, prima o poi, il momento in cui ci ritroviamo a verificare la nostra schedina e ci accorgiamo di non aver vinto … ma, pur nella delusione, ci resta sempre la possibilità di giocare e giocare di nuovo acquistando altre schedine e con esse ulteriori schegge di illusione e di felicità.

Allo stesso modo, nel settore della salute ci sono sempre una nuova pianta o una nuova posizione yoga o un qualche altra strana e arcana conoscenza cui possiamo rivolgerci dopo aver constatato che le precedenti, in definitiva, non hanno prodotto alcun miracolo. E così ci ritroviamo a passare dal ginseng all’aloe o al tè verde, dall’olio di argan al gingko biloba, dalla papaya all’acai e, infine, al miracoloso goji.

Goji? Beh, molti di voi già sapranno di che si tratta, ma forse pochi si saranno presi la briga di andare oltre le dicerie e provare a verificare criticamente.

Come molti sanno il nome goji si riferisce a due distinte (ma simili) specie di piante orientali native della regione himalayana e di alcune zone della Cina: il Lycium barbarum e il Lycium chinense. Si tratta di solanacee, pertanto in qualche modo affini alle patate o ai pomodori.

Il goji produce piccoli frutti rossi, simili a quelli della rosa canina, che possono essere mangiati e presentano un elevato contenuto in sostanze nutritive di un certo valore. In particolare sono presenti sostanze antiossidanti in quantità rilevanti, nonché sali minerali e altri principi nutritivi. È vero che il contenuto in sostanze antiossidanti è elevato? Beh, sì, è abbastanza vero … ma i dati che si ritrovano su quasi tutti i siti web disponibili sono fortemente fuorvianti se non addirittura falsi.

Diamo un’occhiata in maggior dettaglio.

Il dato fondamentale che salta agli occhi quando si cercano notizie sul goji in Internet è l’enorme contenuto in sostanze ossidanti che viene dichiarato. A tal proposito si veda, per esempio, la pagina http://www.benessereblog.it/post/3850/proprieta-delle-bacche-di-goji-il-frutto-della-vita. Viene dichiarata una quantità di antiossidanti 4000(!!!) volte superiore a quella dell’arancia. E poi si aggiunge “e vitamina C per 500 volte” (superiore a quella dell’arancia).

Analizziamo attentamente queste affermazioni. La prima cosa che possiamo notare è che la vitamina C è, a tutti gli effetti, un antiossidante e pertanto rientra già nel calcolo delle “4000 volte”. Dunque non è corretto dire “antiossidanti e vitamina C” (lasciando intendere che quest’ultima sia “in più” rispetto agli antiossidanti), bensì si dovrebbe dire piuttosto “antiossidanti fra cui la vitamina C“. In altre pagine web lo stesso trucchetto viene applicato in modo anche più ampio: oltre alla vitamina C si citano la vitamina E, i carotenoidi (come il licopene o la luteina), ecc.. ma si tratta sempre di sostanze antiossidanti e quindi non sono da intendersi “in più”. Si tratta di imprecisioni molto maliziose e non casuali, però in fondo non poi troppo terribili.

Tuttavia c’è anche un altro aspetto da considerare che appare più importante: quando si dichiara una quantità di antiossidanti 4000 volte superiore a quella dell’arancia, chi legge tende ad aspettarsi che ciò corrisponda a una capacità di azione antiossidante a sua volta 4000 volte superiore. Dopo una ricerca abbastanza ampia, non sono riuscito a trovare alcuna analisi attendibile sulla quantità esatta di sostanze antiossidanti, però ho trovato documenti molto chiari sulla capacità di azione di tali sostanze. E quando si analizza la effettiva capacità di azione, la mirabolante superiorità del goji svanisce come la neve d’estate. Per esempio, chiunque potrà andare a leggere con i suoi occhi i dati riportati dal sito http://www.oracvalues.com la cui fonte dichiarata è lo USDA (United States Department of Agriculture). Da esso risulta che la capacità antiossidante totale per le bacche di goji è pari a 3290 ORAC. Certamente rispettabile, ma pari a meno di una volta e mezzo quella delle arance (2103 total ORAC) e di molto inferiore a quella delle prugne “black diamond” (7581) o delle melegrane (4479). Per non parlare dell’aglio (5708), della radice di zenzero (14840!), della maggiorana fresca (27297!!) o dell’origano essiccato (175295!!!). Anche fra le bevande troviamo valori di tutto rispetto, per esempio per il vino rosso (cabernet sauvignon, 4523) o per il tè verde (1253).

Insomma la capacità antiossidante del goji appare senz’altro discreta, ma nulla di più. E il fatto che nei vari siti web venga immancabilmente citata la quantità di antiossidanti, invece che la loro capacità di azione, costituisce un modo per presentare ai potenziali acquirenti un’informazione fuorviante. La quantità di antiossidanti nel goji potrebbe forse essere molto alta, tuttavia la loro efficacia, in base ai dati disponibili, appare mediocre. Ovviamente chiunque lo desideri può verificare di persona chiedendo informazioni via email per esempio all’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, www.inran.it), all’USDA (United States Department of Agriculture, www.ars.usda.gov), ecc.. Ciò che invece non è consigliabile fare è fidarsi di siti web di scarsa credibilità scientifica.

Ammettendo che i dati sulla quantità di antiossidanti siano credibili, potremmo chiederci come mai essa sia così clamorosamente diversa dalla capacità di azione (ossia dall’efficacia). Il fatto è che le varie sostanze non hanno tutte uguale potenziale antiossidante e pertanto può verificarsi il caso di composti che, a parità di peso, siano molto più efficaci di altri. Di conseguenza, citare la quantità di sostanza totale senza specificarne l’efficacia, costituisce un comportamento piuttosto scorretto. Come affermare che un esercito è forte perché composto di tantissimi soldati … dimenticandosi però di dire che sono tutti armati solo di fionde e pugnali, mentre il nemico dispone di bazooka, carri armati e fucili mitragliatori. Inoltre l’efficacia antiossidante potrebbe essere anche influenzata da fattori come l’interazione reciproca di più sostanze che agiscono insieme potenziandosi o depotenziandosi a vicenda.

Un aspetto che vale la pena di sottolineare è che quasi tutti i siti web che parlano di goji mostrano un bassissimo livello di approfondimento critico e sono gestiti semplicemente da ingenui appassionati di alimentazione naturale, senza alcuna competenza specifica (e apparentemente senza alcuna attitudine al senso critico), se non addirittura da organizzazioni commerciali che hanno un diretto interesse a venderlo.

Esaminiamo per esempio il caso di un blog fra i più ampi e ricchi di informazioni, che potrete trovare all’indirizzo: http://www.succosupergoji.com. Si tratta di un blog interamente dedicato al succo di goji. Addirittura, in segno di rispetto e deferenza verso siffatta meraviglia della natura, la parola goji viene scritta (senza alcun valido motivo) con l’iniziale maiuscola, come se voi scriveste con la maiuscola Patata o Cavolfiore!

Il blog citato contiene molte informazioni e si sforza di darsi un’apparenza di affidabilità scientifica.

L’autore del blog (e venditore di prodotti a base di goji) mi ha contattato dopo la pubblicazione della prima versione di questo post, per lamentarsi di quanto da me scritto che, a suo avviso, evidentemente non corrispondeva a verità. Tuttavia dopo alcuni scambi sia epistolari, sia telefonici, il suo socio, signor Marco, ha convenuto che non avevo poi tutti i torti nel considerare certe parti del loro sito piuttosto fuorvianti. Il signor Marco ha però dichiarato l’assoluta buona fede sua e del socio Manuel Casadei e ha affermato di avere come unico scopo una vendita corretta e onesta di un prodotto realmente benefico. E’ giusto dare atto ai due soci Marco e Manuel di aver, dopo il nostro contatto, modificato in modo evidente alcune informazioni da loro presentate eliminandole o rendendole più aderenti alla realtà.

Rimane una forte impostazione propagandistica, con il ricorso a tutta una serie di artifici dialettici, che non sarebbe male smussare ulteriormente. Ma sta anche ai compratori sviluppare una capacità di tutelarsi adottando un approccio razionale ed evitando di abboccare troppo facilmente alle varie forme di pubblicità.

Ad ogni modo, anche dopo le modifiche, i contenuti del sito citato vanno ancora affrontati con un certo senso critico. Vediamo perché utilizzando qualche esempio.

Cominciamo con il dire che gli autori citano a sostegno dell’efficacia del goji un articolo scientifico dal titolo Lycium barbarum (goji) juice improves in vivo antioxidant biomarkers in serum of healthy adults (Il succo di goji aumenta la presenza di marcatori antiossidanti nel siero di adulti sani, in vivo) il quale parrebbe essere effettivamente interessante. Ma la situazione è meno limpida di quanto potrebbe apparire.

Per cominciare si tratta di uno studio isolato, non ancora confermato (e, se ricordate la recente storia dei neutrini più veloci della luce, vi renderete ben conto che gli scienziati possono facilmente sbagliare e le conferme sono assolutamente indispensabili).

Poi non vi sono comparazioni di alcun tipo con gli effetti di altri alimenti ricchi di antiossidanti. Solo una comparazione con placebo (ossia con il nulla). Il goji risulta più efficace del placebo, certo, ma risulterebbe anche più efficace di alimenti come la radice di zenzero che hanno un potere antiossidante più che quadruplo?

E, ancora, volendo essere appena un pochino pignoli e maliziosi, possiamo scoprire che gli autori dello studio citato lavorano per (e lo studio è stato pagato da) un’azienda denominata FreeLife International LLC. E, guarda un po’, tale azienda si occupa, fra l’altro, proprio di produrre e commercializzare prodotti a base di goji! Non so a voi, ma a me viene il lieve sospetto che magari la FreeLife potrebbe avere qualche interesse a “migliorare” i risultati degli studi scientifici che parlano dei suoi prodotti e a tralasciare di presentare le evidenze negative, no?

E, tanto per andare avanti, i risultati ottenuti sono riferiti alla semplice presenza di marcatori dell’attività antiossidante (in soggetti sani), ma non vi è alcun test sui suoi effetti concreti in termini di capacità terapeutica (o preventiva) nei confronti di precise patologie. Addirittura potrebbe ipotizzarsi che l’alterazione dei valori conseguente all’uso di goji possa persino avere effetti negativi (per esempio in presenza di patologie autoimmuni). E, dando un’occhiata in giro, non è difficile trovare articoli in cui effettivamente si rilevano possibili effetti nocivi del goji. Ad esempio esiste un articolo, a firma di studiosi spagnoli, il cui titolo è Autoimmune hepatitis triggered by consumption of Goji berries (ossia Epatite autoimmune in conseguenza del consumo di goji). Non ho potuto accedere al testo dell’articolo, ma già il titolo parla ben chiaro.

Sia chiaro, non intendo affermare che il goji fa ammalare o che dimostratamente è del tutto inutile. Non ho dati sufficienti per dirlo. Affermo però che non vi è alcuna evidenza di nessuna caratteristica miracolosa: si tratta di un frutto come tanti. Probabilmente benefico, ma nulla di più.

Per altro occorre ricordare che il goji è un prodotto estremamente caro: ai normali prezzi di mercato 150 g di frutto fresco (la dose usata nello studio scientifico citato) costano generalmente circa 8€ e, non a caso, nei vari siti che vendono il prodotto, si afferma e si ripete che di goji ne basta 10 volte di meno (circa 14-15 grammi al giorno, altrimenti per il goji saremmo costretti a svenarci). Però, stando agli articoli scientifici reperibili, per avere qualche evidenza di effetto (di rilevanza clinica comunque non dimostrata), dovete mangiare ogni giorno una dose di goji da 8€ al giorno. A persona! In una famiglia di 3 persone sono, in un mese, sono oltre 700€ di goji. Francamente mi pare che, se pure i benefìci fossero certi e dimostrati, li dovremmo pagare sin troppo cari.

Il prodotto specificamente reclamizzato nel sito del succo Super-Goji costa un po’ di meno. Considerato che il produttore consiglia di berne 40ml al giorno e che (acquistando 3 litri di prodotto) il prezzo è 99€, si deduce che il costo per una famiglia di 3 persone in un mese è di poco inferiore ai 120€. Un prezzo comunque assai alto, ma bisogna anche notare che il dosaggio consigliato del produttore è largamente inferiore a quello che è stato utilizzato nello studio scientifico citato (dal produttore stesso!). Non è possibile dire con precisione quanto inferiore sia, ma appare probabile che i 40 ml consigliati equivalgano a meno di un quarto del dosaggio ritenuto efficace e usato negli esperimenti. E quindi potrebbe facilmente trattarsi di un dosaggio troppo basso per produrre un qualsiasi effetto.

E veniamo a un altro esempio su come sia sempre opportuno usare cautela quando si leggono siti del tipo di www.succosupergoji.com.

Il sito è stracolmo di affermazioni riguardo le mirabolanti proprietà del goji: vi si legge, fra l’altro, che tale frutto contiene calcio, potassio, ferro, zinco, selenio, fosforo, manganese, magnesio, rame e cromo, però … non vi è alcuna indicazione sulle quantità, né alcuna comparazione rispetto ad altri alimenti. Si legge pure che il goji mantiene a livelli ottimali il testosterone (grazie alla presenza di zinco e altri minerali importanti), ma, ammesso che sia vero, si omette di ricordare che esistono molti altri alimenti che sono ottime fonti di zinco e, in molti casi, migliori del goji (i frutti di mare, le aringhe, le uova, i piselli, il lievito di birra, l’avena, l’orzo, le arachidi, la lattuga, gli spinaci, i fagioli …). Insomma, tutte le straordinarie capacità di cui si parla sono assai meno straordinarie di quanto sembri.

E ancora, a proposito di cautela, mi pare utile far notare che l’autore del sito sul supergoji ritiene opportuno inserire (in una pagina distinta, ben visibile, ma che pochi andrebbero a leggere) tutta una serie di disclaimer. In particolare, troverete scritto che “Manuel Casadei per conto di Food/Science e succosupergoji.com non garantiscono alcun risultato e non si assumono la responsabilità delle conseguenze derivanti dall’uso delle informazioni pubblicate”.Niente male, no?ù

Di questi esempi se ne potrebbero fare moltissimi. Ma è inutile soffermarsi oltre. Soltanto ricordatevi che chi scrive per vendere presenta solo le informazioni che gli fanno comodo ritagliate e messe in evidenza nel modo che più gli fa comodo.

Il blog del ”succosupergoji” e il frutto stesso meriterebbero un’analisi più approfondita, ma per non farla troppo lunga, citerò solo un altro aspetto interessante.

Spulciando qua e là in Internet è possibile rintracciare qua e là inquietanti cenni a possibili inquinamenti da pesticidi vietati. Una rapida ricerca consente di confermare tutte le possibili perplessità … per esempio basta leggere il documento http://cvuas.untersuchungsämter-bw.de/pdf/GojiPM037.pdf per avere conferma del fatto che molto spesso nella coltivazione del goji si usano pesticidi (e per di più classi di pesticidi che sono tossici e vietati in Europa). Nello studio che ho indicato si riportano i risultati di un’analisi effettuata nel 2009 e poi ripetuta nel 2010. In ambedue gli anni sono stati rilevati pesticidi. Nel 2010, in particolare, su 26 campioni di goji, sono stati individuati in totale i residui di 38 diversi pesticidi(!) con una media di 11 pesticidi(!!!) per ogni campione esaminato. Il materiale era per la maggior parte (ma non sempre) di provenienza cinese. In 4 campioni erano presenti etichette che dichiaravano esplicitamente (ma falsamente) che il prodotto era “naturale” o “selvatico” o “privo di residui di pesticidi”. Potete leggere voi stessi il resto dei dettagli (se conoscete l’inglese). In Internet è peraltro possibile reperire anche altre informazioni indipendenti che confermano la presenza di pesticidi nel goji.

Ulteriori considerazioni si potrebbero fare, ma credo che a questo punto possiamo giungere a tirare le somme. Il goji appare essere una pianta dalle buone, forse anche ottime qualità nutritive e di impiego abbastanza (ma non totalmente) sicuro … esattamente come molte altre piante che usiamo da sempre. Come il cavolfiore e la carota, le arance, le mandorle, l’aglio, la soia o le lenticchie. Non si tratta in alcun modo di una pianta miracolosa e la stragrande maggioranza delle sue mirabolanti qualità sono frutto di pura fantasia e non sono mai state dimostrate. Per altro in moltissimi casi il goji appare fortemente contaminato da pesticidi vietati.

A fronte di caratteristiche discrete, ma non eccezionali, i costi sono proibitivi (come è ovvio, dato che si tratta di un prodotto destinato a gente che si illude di aver trovato l’elisir di lunga vita). Pur con una certa variabilità non è raro trovare prezzi che si aggirano sui 50€ al kg per le bacche, mentre il già citato sito del succosupergoji vende il suo miracoloso prodotto al prezzo “scontato” di 99€ per 3 litri (alla data di pubblicazione di questo post, febbraio 2012; il prezzo di listino sarebbe, secondo quanto dichiarato di oltre 170€). Nel sito http://www.lerborista.net/store/dettaglio.asp?id=3303 il succo di goji viene invece offerto al prezzo di 15,3€ per una bottiglia da mezzo litro, ma … non c’è scritto quale percentuale di frutto ci sia in quel succo.

A questo punto credo ci sia poco da aggiungere. A ognuno le sue conclusioni.

Heriold

Successive integrazioni su
http://heriold.wordpress.com/2012/02/15/goji/


 
 
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