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Un ampio studio retrospettivo condotto dai ricercatori della Duke Medicine e della University of Michigan mostra che nelle donne cui è stato indotto o favorito il travaglio per mezzo di interventi medici o farmacologici vi è un aumento del rischio che il bambino sviluppi un disturbo dello spettro autistico – in particolar modo se è un maschio.
A favore dell’induzione del travaglio vi la necessità di ridurre o prevenire le possibili complicanze del parto, come anche il rischio di mortalità neonatale, tuttavia come per tutte le forzature la procedura non è esente da rischi.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Pediatrics e, sebbene non dimostrino il rapporto di causa/effetto, suggeriscono che il rischio esiste e vi è necessità di approfondire le ricerche in merito.
«Indurre o incrementare il travaglio è già stato suggerito essere un fattore che contribuisce allo sviluppo dell’autismo – spiega il dottor Simon G. Gregorio, professore associato di medicina e genetica medica presso la Duke e principale autore dello studio – Tuttavia, questi studi hanno prodotto risultati contrastanti e consistevano in un numero relativamente piccolo di soggetti. Il nostro studio è di gran lunga il più grande del suo genere a esaminare l’associazione tra autismo e l’induzione o l’incremento [del travaglio]».
L’ampio studio ha preso in esame le registrazioni di tutte le nascite avvenute in un periodo di otto anni nel Nord Carolina, che nel totale corrispondevano a 625.042 nuovi nati. Questi dati sono stati confrontati con i quelli relativi alle scuole pubbliche in cui si riportava se un determinato bambino fosse stato oggetto di diagnosi da disturbo dello spettro autistico.
Nel totale, vi era l’1,3% di casi di autismo tra i maschi e lo 0,4% di casi tra le femmine. Tra questi casi, il numero di mamme a cui era stato indotto o incrementato il travaglio era maggiore, rispetto a quelle che avevano partorito naturalmente. Infine, i maschi delle prime avevano un rischio maggiore del 35% di sviluppare l’autismo, rispetto a quelli delle donne senza interventi sul travaglio.
Altri fattori sono noti per influire sull’aumento del rischio di autismo, sottolineano gli autori, tra cui l’età della madre o il nascere prima delle 34 settimane di gravidanza. Tuttavia, la possibilità che l’induzione del travaglio sia un altro di questi fattori è da tenere in considerazione e vale la pena approfondire la questione.
«La comunità scientifica ha da tempo cercato i contributori ambientali ai tassi crescenti di autismo negli Stati Uniti – sottolinea la dottoressa Marie Lynn Miranda, autore senior e Rettore dell’Università del Michigan – Questo studio fornisce la prova preliminare di una associazione tra autismo e induzione/incremento del travaglio, soprattutto tra i bambini di sesso maschile».