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Folati e stagionalità
Maggiori carenze in certi mesi e nei non vegetariani
Questo è quanto è stato confermato da uno studio condotto nella repubblica Slovacca allo scopo di valutare eventuali carenze di acido folico in relazione a diverse abitudini alimentari (adulti apparentemente sani non fumatori, 366 soggetti non obesi, 204 persone della popolazione generale, 162 latto-ovo-vegetariani).
Si è così evidenziato che nella popolazione generale, nel mese di marzo, la concentrazione plasmatica media di folato era sostanzialmente inferiore ai valori considerati normali, con alta incidenza di valori carenti - 31,5%. Nel mese di maggio/giugno rispetto a marzo era significativamente più elevata, con valori carenti nel 13,2% dei soggetti.
I valori sierici più elevati sono stati osservati in settembre con 11,1% di valori carenti. Nel gruppo vegetariano vs non-vegetariani, le concentrazioni di folati erano significativamente più elevate in ogni stagione senza valori carenti. E ancora, il deficit di marzo ha causato iperomocisteinemia lieve nel 12,3%, contro solo il 5,9% e il 4,8% riscontrati nei gruppi studiati a maggio/giugno e settembre.
A dispetto delle elevate concentrazioni di folato in tutte le indagini e nessun valore carente, il 19,6-22,8% dei vegetariani mostravano iperomocisteinemia lieve, come conseguenza della carenza di vitamina B12 riscontrata in un quarto dei soggetti. Ecco perché, secondo gli autori, l’inizio della primavera e l’inverno possono causare sintomi da carenza di folati.
Fonte:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23741898
http://www.obesita.it/html/dsnews/11-06-2013/folati_e_cancro_alla_prostata.asp
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