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Tumori Pazienti terminali di cancro: troppe, false, speranze dalla chemio

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Molti pazienti terminali di cancro ripongono troppe speranze nella chemioterapia -
2012


Secondo uno studio Usa, i pazienti terminali di cancro nutrono false speranze nei confronti della chemioterapia che pensano possa salvarli dal male definito incurabile
La speranza è sempre l’ultima a morire – e mai come in questi casi.
Quando si è ricevuta una diagnosi di “male incurabile” ci si aggrappa a tutto pur di sapere che non è così. Una di queste speranze è riposta nella chemioterapia dai malati terminali di cancro, i quali, secondo uno studio, credono erroneamente che questa terapia possa salvarli.

Ad aver messo in luce questo fenomeno sono stati i ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute di Boston (Usa), dopo aver scoperto che più dell’80% dei pazienti con tumore del colon in fase avanzata e quasi il 70% di quelli con cancro ai polmoni, ritengono che la chemioterapia possa curare e guarire la malattia.
La realtà purtroppo è un po’ diversa. Sebbene la chemioterapia possa alleviare i sintomi predominanti, o anche allungare la vita di diversi mesi, allo stato attuale raramente può essere la cura definitiva per questo tipo di patologie, quando le cellule cancerose e le metastasi hanno raggiunto siti nel corpo distanti tra loro.

Questo falso riporre speranza nella terapia è dunque più diffuso di quanto si creda. Ma è anche giustificabile e comprensibile, proprio in virtù dello sperare che qualcuno o qualcosa possa salvarci la vita quando si sia vittime di queste terribili malattie.
«E' davvero facile per le persone avere aspettative che non sono ben allineate con la realtà – ha commentato nel comunicato Dana-Faber la dottoressa Deborah Schrag, principale autore dello studio e medico oncologo – Vogliono essere quelli che sono riusciti a sconfiggere il cancro. Inoltre, i medici vogliono essere utili. Vogliamo essere positivi. Quello che è chiaro, è che tutto ciò che stiamo facendo in questo momento necessita di essere modificato».

Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha coinvolto circa 1.200 pazienti oncologici. I partecipanti sono stati intervistati circa quattro mesi dopo aver ricevuto la diagnosi di cancro. Alcuni erano affetti da tumore del colon e altri da cancro al polmone in fase avanzata, con metastasi diffuse nell’organismo. Tutti i partecipanti erano stati sottoposti a trattamento chemioterapico.
Dalle interviste svolte, i ricercatori hanno scoperto che l’81% dei pazienti affetti dal cancro del colon e il 69% di quelli con il cancro al polmone riferivano aspettative non realistiche nei confronti della terapia: erano infatti convinti che questa potesse in qualche modo guarirli.
Le persone più convinte dell’efficacia della chemioterapia, poi, erano quelle che avevano una buona comunicazione con il proprio medico.

«A qualcuno è stata distribuita una brutta mano [di carte] e, come medici, vogliamo aiutare a farvi fronte – aggiunge Schrag – Ma in questo modo potremmo negare alle persone la possibilità di dare la priorità e fare piani riguardo ciò che è importante per loro. Dobbiamo muoverci su una linea sottile e offrire ai nostri pazienti la speranza per ciò che è possibile, ma cautela per ciò che è probabile».

Insomma, a volte bisogna avere il coraggio di non instillare false speranze, per quanto questo possa essere doloroso. Ma neanche toglierle perché, in fondo, c’è sempre qualcuno che riesce a guarire.
«E' importante sapere che la chemioterapia è utile e di valore – sottolinea Schrage – Non è inutile in ogni caso. Ma, si spera che i pazienti si sentano responsabilizzati a chiedere: “Come potrà essermi d’aiuto questo?” e “Che cosa è realistico aspettarsi?”».
Una corretta comunicazione e altrettanto corrette aspettative possono spesso fare la differenza, sia nei modi di approcciarsi alla malattia che in quelli per affrontarla e, perché no, vincerla.
[lm&sdp]

http://www.lastampa.it/2012/10/26/scienza/benessere/medicina/pazienti-terminali-di-cancro-troppe-false-speranze-dalla-chemio-tcOWJ6VCndl1eAC1ZwhI7J/pagina.html


 
 
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