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Infanzia Papà «anziani», figli più longevi

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I padri maturi regalano alla prole cromosomi più «protetti»: i telomeri allungati rallentano l'invechiamento cellulare
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2012

MILANO - Una buona notizia per gli uomini che diventano papà quando non sono più giovani, oltre i 40 o addirittura oltre i 50. Uno studio della Northwestern University (Illinois), condotto su quasi 2mila filippini e pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas, rivela che i padri maturi lasciano in eredità ai figli cromosomi più «protetti», in pratica regalano loro una maggiore longevità.
LO STUDIO - La differenza la fanno i telomeri, ovvero le parti terminali dei cromosomi, composte da sequenze ripetute di DNA: nei papà «anziani», essendo più lunghi, rallentano l'invecchiamento cellulare con un effetto che si amplifica col passare delle generazioni. Come le punte plastificate dei lacci delle scarpe, i telomeri sono i "cappucci" che proteggono le estremità dei cromosomi dalla degradazione. In genere, col passare degli anni, queste strutture tendono ad accorciarsi: fanno eccezione i telomeri dei cromosomi contenuti negli spermatozoi, che al contrario tendono ad allungarsi. Per verificare come questo fenomeno si rifletta sulle generazioni successive, i ricercatori hanno condotto studiato 1.779 giovani filippini (diventati padri tra i 15 e i 43 anni) e le loro famiglie. Per ciascuno di essi hanno misurato la lunghezza dei telomeri, confrontandola con la lunghezza di quelli della madre, e hanno valutato le possibili correlazioni con l'età in cui il padre e il nonno paterno si erano riprodotti. In questo modo i ricercatori hanno scoperto che la lunghezza dei telomeri di un individuo aumenta non solo con l'aumentare dell'età in cui il padre lo ha messo al mondo, ma anche con l'età che aveva il nonno paterno quando a sua volta era diventato papà.

RISORSE EXTRA - «Se i nostri antenati più prossimi hanno atteso fino alla maturità per riprodursi, magari per ragioni culturali, per il nostro organismo potrebbe essere logico prepararsi a qualcosa di simile, investendo risorse extra per mantenere un sano funzionamento fino a un'età più avanzata» spiega l'antropologo Christopher W. Kuzawa. I ricercatori sottolineano comunque che questo non significa che sia preferibile diventare padri più tardi, perché con l'età può aumentare la probabilità di trasmettere al figlio mutazioni che possono portare ad aborti o malattie genetiche. Quali conseguenze sulla salute del figlio abbia il papà «anziano» sarà un prossimo step dello studio, ha annunciato Dan T.A. Eisenberg della Northwestern University. In passato alcuni studi avevano messo in guardia sui possibili rischi per i figli di papà in là con gli anni: nel 2011 ricercatori del Brain Institute nel Queensland (Australia) hanno avanzato l'ipotesi di una maggiore incidenza di autismo e altri disturbi cerebrali. Nel 2008 uno studio svedese ha collegato l'avanzata età del padre a un maggior rischio nei figli di disturbo bipolare, anche se - era stato sottolineato - si tratta comunque di un rischio di lievissima entità.

Redazione Salute Online
http://www.corriere.it/salute/12_giugno_12/padri-anziani-figli-longevi_1d3b7d58-b471-11e1-8aac-289273c95a39.shtml


 
 
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