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Ecologia Il Sole causa il cancro della pelle? Che dire invece delle creme?

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Le creme solari proteggono dai raggi potenzialmente dannosi ma, secondo uno studio, un ingrediente potrebbe essere a sua volta potenzialmente canceroso
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2012

Un ingrediente utilizzato nella produzione delle creme solari, che dovrebbero proteggere dal cancro della pelle, pare possa invece aumentare proprio il rischio di sviluppare questa forma di cancro. Lo studio
Oggi tutti dicono che il Sole può far male. Certo, anche se a volte dipende dai punti di vista e più spesso da come ci si espone ai raggi. Ma sovente dipende anche da quale è il modo di concepire la vita stessa e l’avvicinarsi o meno a essa. L’uomo, infatti, più che avvicinarsi, nel tempo, si è sempre più allontanato, alienato: credendo, a torto, di poterne fare a meno ha relegato la Natura a una semplice scenografia che deve fare da contorno ai momenti di relax o di vacanza.

Natura quindi degradata solo più a luogo deputato ad accogliere i vacanzieri, i campeggiatori e giocatori della domenica e via discorrendo. E il Sole? Anch’esso non è più quell’essere ritenuto fonte di vita da quegli stessi esseri umani che popolavano la Terra già migliaia di anni fa ma, per l’uomo moderno (non diciamo “civilizzato” perché non è proprio questo il caso), il Sole è invece diventato un nemico – Se ci fosse l’interruttore probabilmente qualcuno sarebbe anche tentato di spegnerlo.

E allora se il Sole è nemico, bisogna in qualche modo proteggersi. Per questo, l’uomo ha inventato le creme solari. Sono state studiate apposta per potersi esporre ai suoi raggi “cattivi” e prevenire le malattie della pelle come il temuto cancro.
Con questo non s’intende dire che non bisogna proteggersi, anzi: ci si deve proteggere perché, come ribadito da numerosi esperti, non siamo più esseri in armonia con la Natura, non siamo più abituati a godere dei raggi benefici del Sole, per cui quando ci esponiamo lo facciamo a nostro rischio e pericolo – soprattutto perché vogliamo recuperare 335 giorni di assenza di luce nei restanti 30 – spesso anche meno – giorni di esposizione selvaggia in spiagge o monti.

Ma torniamo alle creme. Servono davvero a proteggerci o cosa? Secondo molti studi, sì. Secondo altri, no. Questo è uno di quelli del secondo tipo.
Secondo i ricercatori della Missouri University of Science and Technology, infatti, un ingrediente utilizzato nella produzione delle creme solari può aumentare il rischio si sviluppare il cancro della pelle. Questo ingrediente si chiama “ossido di zinco”.
Quello che avverrebbe, secondo il dottor Yinfa Ma e il collega Qingbo Yang, esponendosi al Sole con una crema che contenga questa sostanza si innesca un processo chimico di degradazione che induce l’ossido di zinco a produrre radicali liberi. A sua volta, questi radicali liberi si legano con altre molecole dell’organismo andando a danneggiare il DNA di dette cellule. Infine, è questo danno che farebbe aumentare il rischio di cancro. E, come se non bastasse, più l’ossido di zinco è esposto – insieme a noi – alla luce solare, più aumenta il potenziale danno alle nostre cellule.
«L’ossido di zinco possono generare radicali liberi se esposto ai raggi UV (ultravioletti), la luce del Sole – conferma a Live Science il dottor Ma – e quei radicali liberi possono uccidere le cellule».

Lo studio è stato condotto in laboratorio utilizzando cellule polmonari umane. Un gruppo di queste è stato immerso in una soluzione di nanoparticelle a base di ossido di zinco; un altro gruppo è stato immerso in una soluzione che non conteneva le particelle di ossido di zinco e che, quindi, fungeva da gruppo di controllo.
Tutte le cellule sono poi state esposte a diversi tipi di luce e per periodi di tempo diversi.
L’analisi a seguito dei test ha permesso di scoprire che le cellule immerse nella soluzione a base di ossido di zinco (OZ) si erano deteriorate più rapidamente rispetto a quelle del gruppo di controllo.
Un fatto interessante è che le cellule immerse nella soluzione OZ non solo si sono deteriorate anche quando esposte alla luce diurna – rispetto alle altre – ma quando sono state esposte ai raggi UV la vitalità delle cellule diminuiva drasticamente. Dopo di che, se esposte ai raggi UVA per tre ore, la metà di queste cellule moriva. E, infine, dopo 12 ore di esposizione la morte interessava il 90 percento delle cellule umane.

Sebbene i risultati siano stati evidenti, la ricerca in materia di effetti dell’ossido di zinco sulle cellule è ancora nelle fasi iniziali, avvertono i ricercatori che scoraggiano le persone dal trarre conclusioni affrettate circa la sicurezza o i pericoli della protezione solare sulla base di questa ricerca preliminare.
«Studi più ampi sono ancora necessari – sottolinea Ma – Questo è solo il primo passo. Mi sento pertanto ancora di consigliare alle persone di indossare la protezione solare. La protezione solare è meglio di nessuna protezione».
[lm&sdp]
http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/lifestyle/articolo/lstp/453449/


 
 
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