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Fisiologia Il cervello funziona meglio da freddo

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La temperatura ideale nel cervello è bassa e l’atto di sbadigliare contribuirebbe a mantenerla.
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Dicembre 2011


Sbadigliare nell’idea comune è un gesto associato al sonno, alla noia o anche alla fame – reale di cibo o, secondo alcuni, di ossigeno. Oggi, un nuovo studio, suggerisce che in realtà l’atto di sbadigliare serve come aiuto nel regolare la temperatura del cervello, con la complicità dei seni mascellari che fungono da mantice per “soffiare aria”.

Ad affermare che se qualcuno dinnanzi a noi sbadiglia non lo fa perché lo stiamo annoiando, ma solo per raffreddare il suo cervello, sono i ricercatori statunitensi Gary Hack e Andrew Gallup, rispettivamente dell’Università del Maryland – School of Dentistry e dell’Università di Princeton.
«Il cervello è estremamente sensibile alle variazioni di temperatura e quindi deve essere protetto dal surriscaldamento. I cervelli, come i computer, funzionano meglio quando sono freddi», dichiarano i ricercatori in un comunicato stampa dell’Università del Maryland.

Come accennato, questo processo avviene con l’aiuto dei seni mascellari, situati ai lati del naso, che si fletterebbero un po’ come dei mantici. Sebbene la funzione reale dei seni non sia ancora del tutto chiara, e il dibattito sia ancora acceso, gli autori dello studio ritengono che questo studio potrebbe contribuire a chiarire alcuni concetti.
Lo sbadiglio dunque servirebbe a regolare temperatura, e non dobbiamo quindi stupirci se ogni tanto ci ritroviamo a sbadigliare senza apparente motivo: è normale. Quello che tuttavia non sarebbe normale è quando lo sbadiglio è troppo ricorrente e precede attacchi epilettici – nelle persone affette da questa patologia – e nel caso di soggetti sofferenti di emicrania.
L’idea che lo sbadiglio sia un mezzo per regolare la temperatura, offrirebbe dunque un mezzo per identificare potenziali pazienti con problemi di regolazione di questa temperatura nel cervello, spiegano i ricercatori.

«L’eccessivo sbadigliare sembra essere sintomatico di condizioni che fanno aumentano la temperatura nel cervello e/o al cuore, come per esempio danni al sistema nervoso centrale e la privazione del sonno», sottolinea il dottor Gallup nel comunicato.
Da qui l’importanza di comprendere appieno la funzione dello sbadiglio, e il ruolo che hanno i seni, per la prevenzione di possibili danni agli organi e sviluppo o manifestazione di sintomi di determinate patologie.
Se ci sentiamo di avere la “testa calda”, proviamo a sbadigliare: chissà che passi un po’. Ma, adesso, non pensate allo sbadiglio, altrimenti vi viene proprio da sbadigliare… Si sa che è contagioso!
[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/news/articolo/lstp/432175/


 
 
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