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Ecologia Eventi meteo estremi: sempre peggio se il caldo aumenta

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Scritto da più di cento dei maggiori esperti del mondo, il documento raccomanda di prendere immediatamente iniziative per incrementare la capacità globale di adattamento e di gestire gli eventi climatici estremi.
Novembre 2011

“Il rapporto ha molti spunti di positività a questo riguardo, e sottolinea che la possibilità di rendere il mondo un posto migliore va di pari passo con la nostra capacità di ridurre i rischi e gli effetti dei disastri”, ha spiegato Christopher Field, professore della Stanford University che guida il gruppo di lavoro dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sull'impatto del cambiamento climatico.

La chiave, secondo il rapporto, è concentrarsi su quelle che Field chiama le strategie “a basso livello di rammarico” per favorire la futura riduzione del rischio di disastro aumentando al contempo il livello di sussistenza e il benessere attuali delle popolazioni. Il rapporto, la prima analisi approfondita degli eventi meteorologici estremi, è stato reso pubblico a Kampala, in Uganda, dove i ricercatori si sono riuniti di recente per finalizzare la loro analisi.

Il capo dell'IPCC Rajendra Pachauri ha dichiarato di sperare che i governi che si riuniranno alla fine del mese a Durban, in Sudafrica, per i colloqui delle Nazioni Unite sul clima, prestino attenzione alle conclusioni del rapporto. “Occorre sensibilizzare la comunità globale sulla realtà scientifica del cambiamento climatico, poiché su ciò si basa una possibile azione della società”, ha spiegato Pachauri. “Se non attribuiamo alla scienza la priorità che merita, temo che non ci sia possibilità di intraprendere azioni efficaci”.

L'analisi descrive cambiamenti di ampia portata negli estremi climatici a partire dalla metà del XX secolo e sostiene che ci sono robuste prove a sostegno dell'ipotesi secondo cui alcuni di questi cambiamenti siano stato scatenati dalle attività umane. Tra questi cambiamenti si annoverano una complessiva diminuzione del numero di giorni e notti fredde e un globale incremento del numero di notti e giorni calde: queste variazioni, secondo il rapporto sarebbero “molto probabili”. Ciò significa, nelle parole dell'IPCC, una fiducia del 99-100 per cento in questa conclusione. Che le attività umane abbiano contribuito a quella variazione è invece “probabile”, il che si traduce in una confidenza compresa tra il 66 e il 100 per cento. È stata registrata anche una variazione “statisticamente significativa” nel numero degli eventi di precipitazione intensa, con un numero maggiore di aree che registrano aumenti invece che diminuzioni di questo tipo di eventi.

I ricercatori affermano di avere una “fiducia di grado medio” sull'influenza degli esseri umani su questi cambiamenti e sul fatto che alcune parti del mondo, tra cui l'Europa meridionale e l'Africa occidentale, abbiano avuto periodi di siccità più intensa e di più luga durata. Altre aree, come la parte centrale del Nord America e quella nord occidentale dell'Australia, hanno sperimentato siccità meno frequenti, meno intense o più brevi.

I ricercatori hanno un basso grado di fiducia in cambiamenti a lungo termine dell'attività di uragani e tornado, e spiegano che vi sono scarse prove disponibili per determinare se il cambiamento climatico abbia alterato l'intensità o la frequenza delle alluvioni.

Questi trend probabilmente continueranno a intensificarsi fino alla fine del secolo, a meno che non si proceda a un taglio delle emissioni di gas serra, continua il rapporto, prevedendo inoltre un “sostanziale incremento” di estremi della temperatura entro il 2100, con un aumento della lunghezza, della frequenza e dell'intensità delle ondate di calore sulla maggior parte delle aree della terraferma.

Il caldo estremo, la cui frequenza è ora valutata in un evento ogni 20 anni, si verificherà ogni 1-2 anni verso la fine del secolo nella maggior parte del mondo, e ogni 1-5 anni nelle latitudini più settentrionali. I giorni molto caldi che si verificano una volta ogni 20 anni saranno di 1-3 °C superiori alla media per la metà del secolo e di 2-5 gradi nel 2100.

(La versione originale di questo articolo è apparsa su www.scientificamerican.com il 18 novembre 2011)

http://www.lescienze.it/news/2011/11/22/news/il_cambiamento_climatico_favorir_gli_eventi_meteo_estremi-685617/


 
 
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