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Sessualità Con l’autunno, 12milioni di italiane perdono il sorriso e la libido

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Secondo i ginecologi, il "mal d'autunno" colpisce in particolare le donne

Ottobre 2011

Il disturbo affettivo stagionale (SAD) colpisce più le donne che gli uomini e così, per molte italiane, con l’ingrigire del tempo s’ingrigisce anche l’umore. E ne risente anche la libido
Il “mal d’autunno” colpisce 12 milioni di italiane: ecco i numeri che emergono dal Congresso nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) in corso a Palermo. Un male che si manifesta con disturbi dell’umore, insonnia, attacchi di fame e anche calo del desiderio.

Un problema tutto femminile, a quanto pare, dato che se affligge il 25% della popolazione, le femmine sono 4 volte più vulnerabili dei maschi. Un 5% di queste, poi, va incontro a un vero e proprio Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), che ha conseguenze più marcate.
Secondo gli esperti, la causa potrebbe essere in gran parte biologica, e provocata da un basso livello di serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore. La produzione di questa sostanza legata quindi all’umore, pare si riduca nei periodi in cui le ore di luce si riducono e la temperatura scende.
«Le donne possono però contare su un’arma in più, per risolvere soprattutto i sintomi sessuali. Si chiama drospirenone, un progestinico contenuto nella pillola contraccettiva che agisce direttamente sul sistema nervoso centrale – spiega la prof.ssa Vincenzina Bruni, Direttore della Sod di Ginecologia dell'infanzia e dell' Adolescenza del “Careggi” di Firenze – Oltre all’efficacia anticoncezionale, ha dimostrato, dopo soli 6 mesi di assunzione, di favorire un aumento della libido, un miglior raggiungimento dell’orgasmo e una più alta frequenza di rapporti».

Unire efficacia anticoncezionale e benefici aggiuntivi è un obiettivo sempre più focalizzato nella ricerca sulla contraccezione ormonale, oggi sempre più mirata a rispondere a 360° alle esigenze della donna. Al Congresso nazionale della SIGO in corso a Palermo è dedicato ampio spazio a questo tema. «È la soddisfazione che determina l’adesione a un metodo anticoncezionale e influenza di conseguenza la salute sessuale delle nostre pazienti – sostiene la prof.ssa Anna Maria Paoletti, ordinario di Ginecologia e ostetricia dell'Università di Cagliari – Recenti studi internazionali hanno infatti dimostrato come chi utilizzi estroprogestinici abbia complessivamente tassi di mortalità complessiva più bassi e goda di maggior benessere, anche psico-fisico».

La particolare, e tipica, vulnerabilità femminile agli sbalzi d’umore si ritiene sia legata alla ciclicità endocrina mensile, che la pillola regolarizzerebbe senza alterarla. «Per le donne è molto importante riuscire a ridurre le fluttuazioni ormonali continuando a sentire il “ritmo” del proprio corpo – commenta la prof.ssa Franca Fruzzetti, ginecologa della clinica universitaria dell’Ospedale S. Chiara di Pisa – Questa esigenza è stata accolta con l’introduzione di una nuova formulazione a base di estradiolo, lo stesso estrogeno prodotto dall’organismo, e di dienogest. Questa permette di “mimare” il ciclo naturale con un buon impatto sulla qualità di vita e sulla sessualità».
La promozione della contraccezione è una priorità per la SIGO che da anni vi ha dedicato il progetto educazionale “Scegli Tu” rivolto in particolare alle giovani. Tra i risultati più significativi vi è la progressiva riduzione del numero di interruzioni volontarie di gravidanza nel nostro Paese, anche nelle minorenni: nel 2009 il tasso di abortività è risultato pari a 4.4 per 1˙000, era il 4.8 nel 2008. «Segnali positivi ma dobbiamo continuare a impegnarci per sensibilizzare e informare – affermano il prof. Nicola Surico, presidente SIGO e il prof. Antonino Perino, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Palermo e Presidente del Congresso – Esiste infatti un rapporto inverso fra utilizzo di anticoncezionali e gravidanze nelle under18. Incentivarli è una misura preventiva che può evitare alla donna scelte difficili e che tutela la sua salute».

La media italiana di utilizzo della pillola è fra le più basse in Europa (16.2%) con il Paese “tagliato” in due: al nord la sceglie il 19% delle donne e vi sono pochi casi di mamme under 18 (666 nel 2009), al sud l’esatto opposto, appena il 9% usa la contraccezione ormonale e le “madri bambine” sono state 1.539.
«La scelta degli estroprogestinici è raccomandata proprio nelle giovanissime – spiega la prof.ssa Bruni – Una prescrizione mirata, capace di rispondere anche a eventuali necessità estetiche, rappresenta la precondizione per un utilizzo prolungato e costante, la miglior tutela per le nostre ragazze».
«Oggi esiste un’ampia gamma di opzioni – aggiunge la prof.ssa Fruzzetti – spetta al ginecologo indicare la più adatta in considerazione delle singole esigenze: più accurata è la personalizzazione, maggiore sarà l’adesione al trattamento, l’accettazione e la soddisfazione, anche della coppia. Per esempio, la minor durata delle mestruazioni, la ridotta quantità del flusso e il maggior benessere complessivo sono le caratteristiche che hanno decretato il successo della nuova pillola naturale in Europa e in particolare fra le italiane, che detengono il record di utilizzo nel continente».

Anche la sindrome premestruale, un disagio che pare peggiorare proprio in autunno e in primavera, può essere controllato con la contraccezione ormonale orale. Questa condizione colpisce circa una donna su 4 e per 53 su 100 compromette la vita intima. «Sembra vi siano presupposti simili fra questo disturbo e quello affettivo stagionale – commenta la prof.ssa Paoletti – Non a caso, anche per i sintomi premestruali è particolarmente adatta la formulazione con drospirenone che prevede l’assunzione di 24 confetti ed una pausa di 4 giorni. Rispetto ad altri preparati, il rapporto tra concentrazioni di etinilestradiolo e progestinico e il regime esteso garantiscono maggior costanza ed effetto terapeutico, tanto che è stata riconosciuta dall’FDA americana l’indicazione terapeutica per questo problema».

La Sicilia detiene il record italiano di gravidanze nelle minorenni (613 sono diventate mamme nel 2009) e la pillola contraccettiva in regione è utilizzata dal 10,8% delle donne. «Dobbiamo insistere nei programmi di educazione sessuale e nella promozione della contraccezione consapevole – concludono i presidenti del Congresso, prof. Luigi Alio, Direttore U.O. Ginecologia ed Ostetricia del Civico di Palermo e prof. Massimo Petronio, Direttore del Dipartimento salute della Donna e del Bambino dell’ASP provinciale di Palermo – un percorso che deve passare sempre più dall’integrazione università, ospedale e territorio. Ad esempio, attraverso il potenziamento della rete consultoriale, oggi in sofferenza, con 183 consultori pubblici e 10 convenzionati a fronte dei 250 che sarebbero necessari. Il nostro Congresso dedica grande attenzione a questi aspetti con un’intera sessione sulla contraccezione ormonale e un approfondimento sulle specificità delle donne immigrate, che oggi rappresentano la fascia più vulnerabile».

[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/lifestyle/articolo/lstp/422351/


 
 
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