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Spongebob fa male
La tv inibisce le funzioni cerebrali dei bambini
Settembre 2011
SALUTE – Chissà se anche Peppa Pig ha lo stesso effetto, mia figlia la adora. Fatto sta che un gruppo di ricercatori dell’Università della Virgina ha osservato che bastano 9 minuti di Spongebob (celebre cartone animato sulla vita di una spugna – dal disegno io all’inizio credevo fosse un pezzo di Emmenthal – che vive sotto il mare e fa un sacco di cose senza senso) per rimbambire i bambini di 4 anni (guarda caso l’età di mia figlia). Angeline Liliard e colleghi naturalmente non si sono espressi cosi, ma il succo è quello: pochi minuti di cartone animato ad alta frequnza di immagini (scene molto veloci, cambi rapidi )… – come Spongebob appunto – peggiorano drasticamente la funzione esecutiva a pochi minuti dalla visione.
Per funzione escutiva gli psicologi sperimentli intendono tutto ciò che ha a che fare con la pianificazione, il controllo e la coordinazione del sistema cognitivo. In pratica i bambini dopo aver guardato Spongebob sono rallentati nel fare, decidere di fare, risolvere problemi cognitivi e in generale mantenere focalizzata l’attenzione.
Nell’esperimento sono stati testati 60 bambini di 4 anni (omogenei rispetto ad esempio alle ore di televisione guardate ogni giorno e su altre dimensioni, come emerge dai questionari completati dai genitori). I bambini erano assegnati a tre gruppi: uno guardava 9 minuti di Spongebobb, un altro 9 minuti di un cartone animato educational (con un ritmo molto più blando , un cambio di scena ogni 34 secondi in media, contro gli 11 di Spongebob) e un ultimo disegnava per nove minuti (un’attività in cui il ritmo è controllato dal bambino stesso). Doppo la visione i bambini dovevano eseguire una serie di test: completare una torre di Hanoi, contare dei numeri all’indietro, eseguire un compito testa-alluci-ginocchia-spalle (dovevano toccarsi la testa se lo sperimentatore diceva alluci, gli alluci se diceva testa e cosi via…) e un test di ritardo della gratifica (potevano avere dieci biscotti se aspettavano il rientro dello sperimentatore, oppure solo due ma immediatamente). I test erano eseguiti anche in cieco per controllare se le aspettative dello sperimentatore avessero un effetto sulla performance.
Risultato: solo Spongebob riduceva drasticamente la performance in tutti i test, mentre le altre due attività non avevano effetti negativi.
In letteratura sono già noti gli effetti negativi a lungo temine del guardare troppa televisione sulla performance cognitiva, ma nulla si sapeva su quelli a breve termine.
Liliard spiega che ancora non sono del tutto chiari i motivi di questo calo di performance ed è probabile che siano colegati da un lato alla velocità con cui si alternano le immagini dall’altro alle situazioni assurde (e dunque completamente nuove e da codificare da zero nella mente dei bambini ) proproste da questo cartone animato (ma sono tantissimi i cartoni simili in voga fra i bimbi). Il ritmo serrato delle immagini avrebbe un effetto negativo perché cattura l’attenzione in maniera automatica, “dal basso”, sensoriale insomma, e quindi non stimolerebbe per nulla l’uso focalizzato (diretto dalle funzioni cognitive dall’alto) dell’attenzione (ricordate cosa dicevo sul rimbambirsi?).
La morale è sempre quella: ok un po’ di cartoni, ma “suddai, muovi quel culetto e vai a giocare fuori”.
http://ulisse.sissa.it/scienza7/notizia/2011/set/Uesp110916n007/
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