Mentre i consumatori non ricevono delle notizie precise sulla potenziale “pericolosità” delle caraffe filtranti, continua la guerra ai vertici dei “poteri”.
Luglio 2011
Sono decine le procure che ormai indagano sulle caraffe e le loro reali proprietà e a quanto pare la rima mossa arriva da Roma dove, dopo tre mes dall’ esposto di Mineracqua contro i marchi di caraffe filtranti Brita, Auchan e Viviverde (Coop), i magistrati hanno deciso di iscrivere nel registro degli indagati dei produttori del filtro di ultima generazione. A quanto pare la decisione è arrivata dopo i risltati di una perizia eseguita dal nucleo antisofisticazione dei carabinieri ma il cui contenuto resta al momento segreto.
Tra i reati ipotizzati inizialmente ci sono: commercio di sostanze dannose alla salute, violazione della normativa sullo smaltimento dei rifiuti, frode in commercio e forse, o solo, violazione delle norme sugli alimenti.
Intanto Brita, nei giorni scorsi aveva divulgato il parere del Consiglio superiore di sanità «che non rileva nessun rischio per la salute a seguito dell’utilizzo delle caraffe filtranti»