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Lettera di Natale
Buon Natale da Biospazio
Babbo Natale stava seduto davanti al camino nella sua casa di KorVanturi, in Lapponia, quando ricevette una lettera che lo lasciò proprio di stucco perché diceva:
Caro babbo Natale, io mi chiamo Rosamaria e sono una bambina molto buona. Anche le mie amiche Milagros e Pelipa sono molto buone.
Allora io ti chiedo: perchè non ci porti mai un regalo?
Sei sicuro di fare le cose per bene, caro babbo Natale? un saluto da
Rosamaria
Babbo Natale lesse e rilesse la lettera dI Rosamaria.
Era la prima volta che riceveva una lettera così ed era molto imbarazzato.
Si accese la pipa e andò a chiedere consiglio a Rudolf, la sua renna preferita.
I due parlottarono per un bel po'. Poi Babbo Natale chiamò gli gnomi e disse:
Disfate tutti i pacchi dei regali. Ho dimenticato qualcosa di importante.
Oh, no! - si lamentarono gli gnomi, che avevano appena finito di mettere i nastri colorati e le etichette con gli indirizzi.
Ma eseguirono gli ordini, perché erano gnomi obbedienti.
Venne la Notte Santa e Babbo Natale uscì con la slitta e le renne a portare i regali ai bambini buoni.
Volò e volò in lungo e in largo sui mari e sulle montagne di tutta la terra.
Quando ebbe finito, ritornò alla sua casa di Korvanturi e si mise a letto, perché era proprio stanco e gli faceva male la schiena.
Dopo neanche una settimana, cominciarono ad arrivare delle lettere.
Erano bambini che protestavano, più o meno così:
Caro Babbo Natale, che cosa è successo? Ti avevo chiesto cinque regali, e tu me ne hai portato solo due. Cerca di non sbagliare più, la prossima volta.
Ci sono rimasto molto male.
Molti bambini erano scontenti e lui non sapeva più cos' era giusto e cos'era sbagliato. Passò qualche altro mese e non arrivò altra posta.
Finché, un mattino di maggio, giunse un'altra lettera di Rosamaria.
La lettera diceva:
Caro Babbo Natale, tutti i bambini del mio villaggio ti ringraziano per i bei regali.
Se la prossima volta non puoi venire fin qui, fa niente.
Magari tra due o tre anni, eh? Un bacio dalla tua
Rosamaria
Babbo Natale piegò la lettera e se la mise nel taschino della giacca. Poi prese la pipa, andò da Rudolf e disse: "Abbiamo fatto un buon lavoro, vecchio mio.
E al diavolo chi non vuoI capire! La renna si voltò e gli dette una leccata sulla guancia con la sua lingua ruvida.
Di Anna Levatelli
http://www.poesie.reportonline.it/racconti-di-natale/racconti-di-natale-di-anna-lavatelli-storia-della-lettera-di-natale.html
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