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Psicologia Italiani sempre piu' nevrotici

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Tutti sul lettino dell'analista. È boom di italiani che si rivolgono alla psicoanalisi per combattere nevrosi, paure e problemi relazionali, e aumentano enormemente gli adolescenti e i bambini
Tutti sul lettino dell'analista. È boom di italiani che si rivolgono alla psicoanalisi per combattere nevrosi, paure e problemi relazionali, e aumentano enormemente gli adolescenti e i bambini, a causa soprattutto di una maggiore attenzione ai problemi caratteriali da parte delle strutture educative.
È la “fotografia” della psicoanalisi nel nostro paese scattata da Stefano Bolognini, presidente della Società Psicoanalitica Italiana. Ma quanti sono gli italiani in analisi? “Non lo sappiamo con certezza, certamente diverse migliaia. Sappiamo invece che dagli anni '60 a oggi è cresciuto esponenzialmente il numero degli psicanalisti, passati da una cinquantina a circa 930, più 250 allievi”. Di certo la psicoanalisi è uscita dalla nicchia in cui era relegata 30 anni fa: “All'epoca andare in analisi era un vanto culturale per pochi, mentre per tutti gli altri equivaleva a essere matti. Oggi si vive in modo più laico, è uno strumento per stare meglio”. Nel frattempo sono crollate le strutture che reprimevano ma anche regolavano la vita degli italiani, dalla famiglia alla Fede: “Prima eravamo tutti inibiti - sintetizza impietosamente Bolognini - oggi siamo squinternati. I pazienti avevano un super Io schiacciante, con pesanti inibizioni relazionali, sociali e soprattutto sessuali, oggi invece manca il freno, i limiti, e molti perdono la direzione”. E i malesseri aumentano, insieme alle difficoltà di tutti i giorni.
Anche se non è la crisi economica a spingere sul lettino dell'analista: “I problemi di soldi sono così concreti da rendere più difficile il disagio mentale, senza contare che se non si hanno soldi certo non si viene da noi". Semmai il dramma dei nostri giorni è lo sfaldamento dei rapporti interpersonali: “Spesso viene a mancare la solidità della famiglia - sottolinea l'analista - ci si allontana, ci sono ferite che non si rimarginano. Vediamo ogni giorno persone con ripetute problematiche relazionali che alla fine fanno loro capire che non possono farcela da soli”.
E le fasce di età si allargano: “Oggi è esplosa l'analisi infantile, che fino a 20 anni fa non c'era. Prima i bambini psicotici non venivano concepiti e trattati come tali. Oggi invece la scuola li segnala, e spesso i genitori accolgono l'invito e ce li mandano. In questo modo possiamo intervenire in tempo per raddrizzare i problemi caratteriali”. Bambini e ragazzi sempre più sottoposti a un vero bombardamento di ogni tipo, dai media alle nuove tecnologie: “Gli input forsennati dei nostri tempi certamente giocano un ruolo negativo, soprattutto per chi è già un soggetto a rischio. Sono frequentissimi i casi di giovani che passano la giornata davanti al monitor del Pc per giocare o navigare sul web, il che aggrava fortemente le tendenze autistiche di molti soggetti, mettendo a repentaglio il loro equilibrio mentale”. Patologie che troppo spesso portano alla droga e all'alcol: “Sono fenomeni tragici - ammette l'analista - ma se presi in tempo si può intervenire per correggere alla radice il problema, e consentire la ripresa del normale sviluppo evolutivo del paziente”.
Fonte: salute.agi.it


 
 
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