Fare lunghe passeggiate in campagna non è solo un modo per tenere in forma il fisico, ma potrebbe anche renderci più intelligenti.
26 maggio 2010
AMARE | Salute | Articolo
ROMA - Lo ha appurato una ricerca condotta da due ricercatrici del Sage Colleges a Troy, che hanno presentato i risultati del loro studio al Congresso anuale dell'American Society for Microbiology in corso a San Diego. Il team ha scoperto che un comune batterio che si trova nel suolo è in grado di migliorare l'intelligenza e la velocità di apprendimento. Il batterio in questione, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico 'Daily Mail', è il 'Mycobacterium vaccae' e si trova nei terreni di campagna. Soffiato dal vento, può essere inalato e può agire anche come antidepressivo naturale.
La scoperta è stata fatta nel corso di una serie di esperimenti sugli animali. Tuttavia, i ricercatori ritengono che il batterio possa avere gli stessi effetti sul cervello degli esseri umani che trascorrono molto tempo all'aria aperta. Il 'Mycobacterium vaccae', secondo gli scienziati, stimolerebbe il cervello tramite la serotonina e lo farebbe stare meglio. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno nutrito un gruppo di topolini con batteri vivi e un altro gruppo con una dieta normale. Le cavie sono state poi messe in un labirinto. Ebbene, le performance dei topolini nutriti con il batterio sono risultate migliori. "Abbiamo scoperto - ha detto Dorothy Matthews, che ha coordinato lo studio - che i topi che sono stati nutriti con M. vaccae vivo hanno attraversato il labirinto due volte più velocemente e con comportamenti meno ansiosi rispetto al gruppo di controllo". In un secondo esperimento, i ricercatori hanno eliminato i microbi anche dalla dieta del primo gruppo di topolini. Messi di nuovo nel labirinto, le performance delle cavie sono peggiorate. In un ultimo test, eseguito a tre settimane dalla sospensione dell'alimentazione addizionata con il batterio, i topi dell'esperimento continuavano a percorrere il labirinto un poco più velocemente dei controlli, ma al limite della significatività statistica, suggerendo che gli effetti del batterio siano temporanei.
"La ricerca suggerisce che M. vaccae possa avere un'influenza sull'ansia e sull'apprendimento nei mammiferi. Sarebbe interessante vedere se la creazione di ambienti di insegnamento che includano un certo tempo all'aperto dove sia presente M. vaccae, possano abbassare i livelli di ansia e migliorare la capacità di apprendere nuovi compiti", ha commentato la Matthews.