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Gengiviti e intestino
C'è una notevole correlazione tra salute dell'intestino e dei denti
Le malattie che colpiscono le gengive possono essere diverse. Si parte dalla semplice gengivite, occasionale e transitoria, fino a forme croniche anche gravi (malattia paradontale). Le forme croniche possono portare alla perdita dei denti, passando prima nella fase della piorrea, dove il pus si accumula tra gengiva e dente.
Le malattie gengivali croniche non sono da sottovalutare. Diversi studi hanno messo in evidenza una certa relazione tra queste affezioni ed alcune malattie croniche sistemiche. Ad esempio, associazioni sono state fatte con il diabete, il cancro, l’infarto e la demenza. Ormai è chiaro che molte malattie di questo tipo sono dovute ad uno stato infiammatorio cronico, che riversa nel corpo sostanze dannose, ossidanti, che alla fine degenerano o trasformano i tessuti.
Nel caso dei disturbi delle gengive, indubbiamente, la prima cosa da fare è recarsi dal dentista, l’unico che può fare una diagnosi precisa di un eventuale piorrea e comunque stabilire le condizioni di salute delle gengive. Non sempre le cose sono a noi evidenti e la stessa piorrea è una malattia subdola che i cui sintomi iniziali possono essere poco caratteristici.
Tuttavia, a volte, l’intervento del dentista potrebbe non essere risolutivo. Interventi di igiene dentale, antibiotici, laser e chirurgia hanno un effetto quasi sempre solo locale e quindi modificano le condizioni della bocca e non le cause profonde che possono essere altrove.
La causa principale della piorrea è una cattiva igiene orale, che porta all’accumulo della placca batterica, che a sua volta infiamma le gengive e poi causa la piorrea. Ho già scritto come i dentifrici ayurvedici di sapore amaro e astringente siano superiori per la prevenzione della placca rispetto a quelli di sapore dolce che comunemente usiamo. Altre cause sono il fumo, l’ereditarietà (il 30% della popolazione ha un gene che predispone alla piorrea), lo stress, la gravidanza e contestuali malattie sistemiche. Queste quindi le cause più note cui si fa frequentemente riferimento. Ma non è tutto qui. Infatti, non abbastanza si pensa all’intestino. L’ecologia e la permeabilità intestinale possono giocare un ruolo chiave nella genesi delle malattie gengivali. Le mucose orali fanno parte di un sistema mucoso più ampio che ingloba tutte le mucose del nostro organismo (respiratorie, urogenitali, ecc.). Il tratto intestinale rappresenta oltre il 50% dell’intera superficie di tutte le mucose del corpo e racchiude oltre l’85% delle strutture immunitarie. Per questo motivo, l’intestino “governa” il resto delle mucose. Infatti è noto che l’intestino “parla” con gli altri distretti periferici scambiando messaggi umorali e cellulari. Cosa vuol dire? Se il nostro intestino è in equilibrio, i distretti mucosi satelliti saranno sani e in grado di difendersi dalle aggressioni esterne, al contrario potrebbero ammalarsi. Credere quindi che la salute dei denti e delle gengive dipenda solo da fattori locali (livello di igiene, placca, ecc) è accettare solo una parte della verità. Ma parlare dell’intestino poi inevitabilmente ci porta a parlare di alimentazione. Questa infatti ha un grosso impatto sull’immunità intestinale e quindi sulle mucose gengivali e sui denti. Lo stesso W. Price, dentista anche lui, giunse alla stessa conclusione: popoli primitivi che seguivano un’alimentazione tradizionale avevano delle dentature superiori e poco intaccate dalla carie, rispetto a quelle dei popoli civilizzati, che pur avevano adottato tutte le norme di igiene orale che oggi seguiamo.
www.dottorperuginibilli.it
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