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Ecologia L'esposizione alle sostanze chimiche collegate ai problemi sessuali negli uomini

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Gli uomini che lavorano a contatto il Bisfenolo a rischio sessuale e riproduttivo

Disfunzione erettile, scarsa qualità dello sperma o infertilità, calo del desiderio, eiaculazione precoce… tutti problemi che possono colpire il maschio e che rendono la vita affettiva e sessuale frustrante e problematica.
Tra le varie cause fisiche, ma anche psicologiche in alcuni casi, ora si aggiunge l'esposizione a sostanze chimiche come il Bisfenolo A (BPA) un componente plastico da tempo impiegato nella produzione di bottiglie di plastica, biberon, contenitori e vaschette per il cibo, ecc.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'istituto Kaiser Permanente (Usa) i più esposti al pericolo di sviluppare tutti questi problemi sessuali sono i lavoratori che vengono a contatto con il BPA.
Nonostante diversi studi abbiano già posto l'accento sulla pericolosità di questa sostanza, ci sono ancora molti paesi dove la produzione avviene ancora incessante. Tra questi la Cina, che è anche stata l'oggetto dello studio.
I cinque anni di ricerca, condotta per la prima volta su esseri umani, sono serviti per analizzare i dati relativi alla funzione sessuale di un gruppo di lavoratori cinesi impiegati in una fabbrica che utilizza il BPA.
Dai dati raccolti è emerso che i lavoratori erano esposti a livelli di BPA 50 volte superiori rispetto a quelli di altri lavoratori che non sono a contatto con questa sostanza.
Queste persone hanno mostrato di avere quattro volte in più di probabilità di sviluppare disturbi sessuali come disfunzione erettile, calo del desiderio, problemi di eiaculazione e altri problemi di natura sessuale e di relazione.

I ricercatori fanno notare che adesso c'è bisogno di replicare i risultati dello studio per poter dimostrare un effettivo legame tra il Bisfenolo A e le disfunzioni sessuali negli uomini.
In più, sottolinea il medico De-Kun Li, ora «abbiamo anche bisogno di studiare i livelli più bassi di esposizione che sono più vicini a quelli dei consumatori. Ma se fino a questo punto i critici hanno respinto l'idea che il BPA abbia effetti sulla salute, a qualsiasi livello, perché la maggior parte della ricerca è stata negli animali, ora essi non possono più farlo».
Anche se molti produttori hanno espresso l'intenzione di non produrre più i loro prodotti utilizzando il BPA e molti lo hanno già fatto, tuttavia la possibilità di non segnalarlo nell'etichetta non garantisce che ancora molti altri produttori lo utilizzino tuttora, concludono i ricercatori.
(lm&sdp)
lastampa.it
Source: Oxford Journal


 
 
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