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Alimentazione I vegetariani lo fanno meglio

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Uno studio Usa: rinunciare alla carne migliora la vita sessuale
PIERANGELO SAPEGNO
NEW YORK
L’ultima scoperta sarebbe che i vegetariani lo fanno meglio. Doverosamente con il punto interrogativo, secondo la Nbc, noto network televisivo americano. Per l’associazione animalista Peta, invece, non ci sarebbero dubbi. Lo sostiene un video che mostra una bella donna vestita solo di se stessa che si vuole dilettare con dei gambi di broccoli e con della frutta. La voce fuori campo spiega appunto come «alcuni studi dimostrino che i vegetariani fanno meglio il sesso». Vero, falso? Forse un po’ tutt’e due. O forse sono le mode. Quando è arrivato il tuo turno va tutto bene. La Peta, rispondendo con una dettagliata relazione al servizio della televisione statunitense, ha sottolineato innanzitutto come il consumo della carne renda «la gente grassa, malata e noiosa a letto», affermando che i vegetariani sono in genere più magri e più in forma rispetto ai carnivori. Come se non bastasse, poi, la carne consumata giornalmente sarebbe causa di impotenza, disturbi di cuore e obesità. Esagerato?

Ora anche secondo qualche ricerca di medicina - sostiene sempre l’associazione Peta - i disturbi cardiovascolari sarebbero associati a disfunzioni sessuali sia in donne che in uomini e l’obesità diminuirebbe la libido in entrambi i sessi. Ed è pure vero che in molti Paesi occidentali i vegetariani e i vegani hanno meno peso, una massa corpo più leggera e meno costerolo nel sangue dei carnivori. Questo fenomeno potrebbe anche essere dovuto al fatto che i vegetariani fanno una dieta più leggera. Solo che, come sottolinea il magazine online americano Slate, non è sempre così, e un vegetariano dichiarato che non mangia nulla eccetto che patatine fritte «può incorrere lo stesso in disordini di cuore e problemi legati all’aumento del colesterolo nel sangue». E poi, spiega ancora Slate, il vegetarianismo potrebbe avere pure effetti negativi sul desiderio sessuale. La dieta vegetariana infatti in generale si collega a una deficienza di zinco, che è strettamente associata all’abbassamento del livello di testosterone e alla depressione dello stimolo sessuale. Inoltre, le donne di stretta dieta vegetariana - aggiunge Slate - «possono sviluppare amenorrea (mancanza di ciclo mestruale), secchezza vaginale e scarsa libido». Infine, la tesi che l’individuo sovrappeso sia sessualmente meno attivo non è interamente corretta (per le donne almeno): una recente indagine pubblicata dalla rivista internazionale Journal of Obstetrics & Gynecology dimostra che spesso le donne sovrappeso potrebbero essere, in effetti, leggermente più attive. Come vedete, non è tutto oro quello che luccica. Però, fino all’altroieri il vegetarianismo tradizionalmente era sempre stato collegato più alla castità che alla lussuria. Sylvester Graham, che combatté una lunga battaglia per riformare il regime alimentare del XIX secolo, riteneva che la carne, assieme al caffé e al tè, incoraggiasse «la degenerazione della lussuria, l’indolenza e la sensualità».

Il grande scrittore Lev Tolstoj eliminò il consumo della carne per le sue scelte contro la crudeltà degli animali, ma poi scrisse pure che «mangiare carne sviluppa gli istinti peggiori, promuove lussuria e disordine». E nel secolo scorso gli insegnanti inglesi raccomandavano diete vegetariane perché la carne impediva il self control. L’impressione è che alla fine sulle diete ci siano tanti luoghi comuni che cambiano con i tempi. E mai come adesso i vegetariani sono diventati alla moda. Difatti, quello sul sesso non è l’unico complimento che le ricerche fanno a quelli che mangiano frutta e verdure. Poco tempo fa un altro studio condotto negli Stati Uniti sulle abitudini alimentari di più di ottomila persone di trent’anni (uomini e donne), a cui era stato testato il quoziente intellettivo all’età di dieci anni, aveva concluso che i vegetariani sarebbero pure più intelligenti. Dopo vent’anni infatti il quattro per cento di quei bambini intervistati dagli studiosi anni prima aveva deciso di sposare una dieta senza carne (anche se solo una piccola parte era diventata vegani, cioé avevano aderito a quella denominazione più rigida che non mangiava né pesce, né uova, né latte, né latticini come il formaggio). Con grande sorpresa dei ricercatori (proviamo almeno a crederlo), i vegetariani erano anche quelli che già da bambini avevano avuto il quoziente intellettivo più alto degli altri loro coetanei. E di ben cinque punti: 106 per gli uomini (contro i 101 dei non vegetariani) e 101 per le donne (99 per le carnivore). Dallo studio era emerso pure che la maggior parte di coloro che non mangiavano carne erano donne, con un grado di istruzione abbastanza alto, anche se in compenso non guadagnavano più dei carnivori (come a dire a che serve essere intelligenti?). L’intelligenza, secondo i ricercatori, potrebbe essere collegata alla scelta di uno stile di vita più salutare, che porterebbe i bambini più «svegli» ad adottare una volta adulti una dieta che molti considerano più sana. Se mangi meglio è perché hai più testa, tutto qui. Vero o no che sia, adesso in America provano a crederlo.
lastampa.it


 
 
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