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Elettrosmog La musica in cuffia fa diventare sordi

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Dieci milioni di persone a rischio di danni all’udito.
Allarme dalla UE, che propone nuovi limiti per il rumore



MILANO - Una persona su dieci, fra quelle che ascoltano la musica ad alto volume in cuffia per un’ora al giorno per cinque anni almeno, rischia una perdita permanente dell’udito. I dati arrivano da uno studio dall’Unione Europea e sono preoccupanti tant’è vero la Commissione Europea sta cercando di valutare se alcuni miglioramenti tecnologici dei vari riproduttori di musica possano minimizzare i danni. E ha chiesto a una commissione indipendente di studiare il fenomeno. I numeri europei di chi ascolta la musica in cuffia sono giganteschi: fra i 50 e i 100 milioni. La Commissione scientifica dell’Unione Europea, appositamente istituita per studiare i «Rischi per la salute di nuova identificazione», valuta che dal 5 al 10 per cento degli utilizzatori abituali di questi apparecchi, può essere a rischio di perdita dell’udito, il che significa fra i 2,5 e i dieci milioni di persone, soprattutto bambini e adolescenti.

I DECIBEL - Secondo le regole di sicurezza europee sono considerati pericolosi livelli attorno ai 100 decibel per i lettori di musica, ma alcune ricerche fanno ritenere che siano eccessivamente alti. I ragazzi però tendono ad aumentare il volume oltre i novanta decibel quando ascoltano musica in ambienti esterni, soprattutto cittadini, per neutralizzare i rumori del traffico e dei trasporti pubblici. Melena Kuneva, commissario europeo per i consumatori, ha commentato: «Molti giovani, soprattutto quelli che usano lettori di musica, ma anche cellulari, ad alto volume e per molte ore non sanno che possono danneggiare irreparabilmente il loro udito».

NOTTI INSONNI - Che il rumore eccessivo, da lettore di musica, da cellulare o proveniente da qualsiasi altra fonte sia davvero un nuovo rischio per la salute è ormai testimoniato da centinaia di studi. Peggio ancora se si tratta di rumore notturno, responsabile di notti insonni per moltissimi cittadini europei, soprattutto per quelli che abitano nelle grandi città. Il sonno è uno dei diritti fondamentali dell’uomo, secondo la Convenzione Europea dei diritti umani. E l’Unione Europea per tutelarlo ha appena condotto uno studio in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità su 12 Paesi europei (in Italia soltanto Firenze, Roma, Genova e Torino, su un totale di 13 aree metropolitane, hanno provveduto alla mappatura dell’inquinamento acustico) e ha compilato le Lineeguida sul rumore notturno per l’Europa. Queste ultime dovrebbero stimolare i governi a trarre indicazioni per modificare le legislazioni in materia.

LINEE-GUIDA - A proposito di danni per la salute del rumore, lo studio europeo ha evidenziato, per esempio, come un treno che passa vicino a un’abitazione fa aumentare fino a dieci battiti in più il battito cardiaco di una persona che dorme. Le lineeguida fissano poi una correlazione fra i livelli di rumore notturno e gli effetti sulla salute del sonno e sulla salute in generale. Fino a 30 decibel non si osservano sostanziali effetti biologici, tra 30 e 40 aumentano i movimenti del corpo, i risvegli e l’eccitazione. Tra i 40 e i 55 la situazione si aggrava con marcato aumento degli effetti negativi soprattutto sul sistema cardiovascolare nonostante le persone si adattino al rumore; oltre i 55 la situazione può diventare pericolosa. Ecco infine qualche riferimento per i decibel: il traffico diurno raggiunge 65 decibel e diminuisce di sette decibel durante la notte, mentre il passaggio di un treno in piena notte arriva a 80 decibel. Le lineeguida dicono che durante la notte non si dovrebbero superare i 30 decibel per garantire il riposo ai cittadini, un limite più basso rispetto a quello fissato qualche tempo fa.
corriere.it
Adriana Bazzi
13 ottobre 2008


 
 
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