Per chi soffre di emicrania anche gli odori piacevoli possono diventare un 'veleno', scatenando l'attacco doloroso.
E in cima alla lista delle essenze a rischio ci sono proprio le fragranze femminili più dolci: fanno scappare quasi il 70% dei pazienti col naso ipersensibile, maschi e femmine. A mettere in guardia chi, per sedurre, si affida all'ultimo flacone sbarcato in profumeria è Lorenzo Pinessi, presidente della Società italiana per lo studio delle cefalee (Sisc). Lo specialista è intervenuto oggi a Milano all'incontro di presentazione del 22esimo Congresso nazionale Sisc, che si terrà a Torino dal 2 al 4 ottobre. "L'emicrania è una malattia caratterizzata da un ridotto filtro degli stimoli ambientali", esordisce l'esperto. Ecco perché, durante la crisi di mal di testa, "fattori esterni come luce, suoni, rumori e percezioni tattili possono rivelarsi particolarmente fastidiosi". Lo stesso vale per le sensazioni olfattive: "E' emerso di recente che la cosiddetta 'osmofobia', cioè la repulsione per gli odori, può essere considerata causa di insorgenza e sintomo altamente specifico dell'emicrania - sottolinea Pinessi - Tanto che la sua presenza consente di escludere nel 43% degli emicranici la cefalea di tipo tensivo". Fra gli odori meno tollerati ci sono quelli di benzina, detersivi, disinfettanti, solventi e vernici. Ma a innescare l'attacco "non è tanto la sgradevolezza degli odori, quanto la loro intensità", puntualizza il medico. L'osmofobia tormenta più le donne emicraniche degli uomini (45% contro 33%), e la classifica degli odori più molesti è guidata dai profumi (65% dei pazienti), seguiti dagli effluvi di cibo e dal fumo di sigaretta o sigaro (55%). Per un emicranico osmofobico su 4 l''allergia' è collegata a una singola sostanza.