Lo stile educativo di una madre nel primo anno di vita influenza il comportamento del ragazzo fino alla tarda infanzia
Il modo in cui le mamme interagiscono con i propri figli nei primi mesi dalla nascita lascia un segno indelebile nel loro carattere per molti anni a venire. Secondo una ricerca di Benjamin Lahey dell'Università di Chicago, negli Stati Uniti, lo stile parentale della madre insieme al temperamento del bambino nel primo anno sono ottimi predittori dei comportamenti problematici nella tarda infanzia.
Lo studio pubblicato sul Journal of Abnormal Child Psychology, ha analizzato il comportamento di 1800 coppie madre-bambino nel primo anno di vita per poi confrontarlo con il comportamento dei ragazzi da 4 a 13 anni.
Fra le variabili misurate nei bambini c'erano il livello di attività, la predisposizione alla paura, quella al litigio e all'essere sorridenti. Per le madri è stato osservato quanto queste stimolavano il bambino intellettualmente, quanto rispondevano ai suoi bisogni e l'uso di sculacciate o della costrizione fisica. Fra i comportamenti problematici nella tarda infanzia sono stati rilevati l'uso di bugie, l'imbroglio, la difficoltà di rapporto con gli insegnanti, l'essere disobbedienti a casa e a scuola, il bullismo e il fatto di non mostrare rimorso dopo essersi comportati male.
I risultati dimostrano che sia i giudizi delle madri sul carattere deil figlio che il suo stile parentale nel primo anno sono dei predittori molto precisi dei giudizi materni sui problemi di condotta dei figli fino all'età di 13 anni. Bambini meno conflittuali, più prevedibili, e che erano stati stimolati intellettualmente dalle madri si sono dimostrati a rischio minore di comportamenti problematici nella tarda infanzia. Il fatto di iniziare presto a sculacciare i piccoli è inoltre un buon indicatore di comportamenti difficili nelle famiglie non-ispaniche, mentre questo non è vero per quelle ispaniche.
Secondo gli autori, questi risultati supportano l'ipotesi che “interventi focalizzati sul comportamento dei genitori nel primo anno di vita possono essere utili nel prevenire problemi futuri dei ragazzi.”