Un rapporto pubblicato dal governo australiano avverte sui danni irreversibili causati dalla musica ascoltata in cuffia
Un australiano su tre riporta problemi uditivi e il 60 per cento dei giovani tra i 18 e i 34 anni accusa acufeni o ronzii. Lo rivela il rapporto “Is Australia listening?”, presentato la settimana scorsa dal National Acoustic Laboratories dell’Australian Hearing, un’organizzazione del Governo australiano per la prevenzione della sordità (nonché il più importante centro di produzione di apparecchi acustici nel paese). Secondo Harvey Dillon, che ha coordinato la ricerca, la colpa è soprattutto del volume troppo alto della musica ascoltata attraverso le cuffie di Ipod e lettori Mp3.
I dati del rapporto sono stati ricavati da un sondaggio condotto su un campione di mille persone di ogni fascia di età, commissionato dal governo australiano. Dall'indagine è risultato che, nonostante gran parte degli intervistati sia consapevole che la causa principale della sordità è il livello elevato di rumore a cui sottopongono il proprio sistema uditivo, oltre due terzi ascolta regolarmente la musica in cuffia, e nel 76 per cento dei casi il volume è sufficientemente alto da provocare danni.
“I diturbi accusati dalla maggior parte della popolazione sono la diretta conseguenza di uno stile di vita” ha commentato Dillon: “È importante però che le persone sappiano che i danni al sistema uditivo sono permanenti e possono essere causati da un singolo evento. Più di un quarto dei giovani non si rende ancora conto che i danni all’udito sono irreversibili” (ga.c.)