Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - La fertilità maschile si decide nell'utero materno. I disturbi genitali, anche i più comuni come la bassa conta degli spermatozoi nel liquido seminale, fino al più raro cancro dei testicoli, "sono legati ai livelli ormonali nelle prime fasi della gestazione", sostengono sul 'Journal of Clinical Investigation' i ricercatori dell'università di Edimburgo, in Scozia.
Le conclusioni sono frutto, per ora, solo di osservazioni su ratti di laboratorio. Ma gli scienziati assicurano che "la salute riproduttiva dipende dai livelli dell'ormone maschile, il testosterone, registrati negli animali nell'intervallo di gestazione che corrisponde al periodo tra l'ottava e la 12esima settimana di gravidanza per l'uomo". In questo lasso di tempo gli ormoni 'decidono' anche la discesa o meno di entrambi i testicoli nello scroto, o la presenza dell'apparato urinario nella sua propria collocazione nel pene.
Oltra alla distanza naturale che deve esserci tra la base dell'organo sessuale maschile e l'ano. "Questa distanza in particolare - osservano - è una spia importante di futuri possibili problemi (Per la contaminazione dei batteri anali NDR). Meno è marcata, maggiore sarà il rischio di problemi perché - concludono - significa che l'esposizione agli ormoni maschile è stata inferiore al normale".