Gli otto anni più caldi sono tutti concentrati a partire dal 1998, se invece si considerano i primi 14 non si va oltre il 1990
I climatologi del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA sono giunti alla conclusione che il 2007 contende al 1998 la triste posizione di secondo anno più caldo di tutto il secolo.
I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da stazioni meteorologiche sulla terraferma e misurazioni della copertura del ghiaccio che galleggia sul mare ottenute da satellite fin dal 1982, mentre negli anni precedenti le rilevazioni più affidabili erano quelle ricavate in loco dalle navi.
Nello scorso anno, i maggiori effetti del riscaldamento si sono verificate nella regione artica. Com’è noto infatti le aree polari sono particolarmente sensibili all’aumento delle temperature, e mostrano preoccupanti perdite di copertura glaciale e di masse nervose, secondo un processo che sì autoalimenta: il ghiaccio e la neve, infatti, riflettono la radiazione solare. L’ampia anomalia di temperatura dell’Artico è in effetti consistente con le registrazioni delle estensioni del ghiaccio marino rilevate nel settembre del 2007.
"Come previsto, il 2007 è risultato un anno più caldo del 2006, confermando la forte tendenza al riscaldamento degli ultimi trent’anni, attribuibile all’aumento dei gas serra dovuti alle attività umane”, ha spiegato James Hansen, direttore del GISS. “Guardando avanti, è improbabile che il 2008 possa essere un anno con una temperatura media globale eccezionale: i valori superiori a quelli registrati nel 2005 sono attesi entro il prossimo lustro, quando si faranno sentire di effetti del prossimo El Nino”.
Secondo quanto dichiarato dagli esperti del GISS, gli otto anni più caldi sono tutti concentrati a partire dal 1998, se invece si considerano i primi 14 non si va oltre il 1990. (fc)