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Ecologia Le brocche per l'acqua con filtro

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Sono inutili e in certi casi dannose secondo la rivista Altroconsumo

L’acqua dei nostri rubinetti ha passato il test della qualità: è potabile, controllata di continuo e sottoposta a leggi restrittive. In poche parole, la maggior parte degli italiani potrebbe tranquillamente smettere di riempire il carrello della spesa con casse di acqua e servirsi regolarmente (e quasi gratuitamente) dell’acqua che arriva a casa. Eppure il marketing sembra indirizzarci nella direzione opposta: spopola non solo la pubblicità di acque minerali, da tavola, o dagli effetti benefici (comuni in realtà a tutte le acque, come quello diuretico), ma si diffondono anche impianti filtranti, depuratori domestici, brocche speciali. I timori legati alla qualità di ciò che beviamo, dunque, hanno fomentato il business che ruota intorno all’acqua: con il passare del tempo il mercato si è ampliato, proponendo prodotti e soluzioni per tutte le esigenze e le tasche.

Altroconsumo ha testato le brocche domestiche con filtro. Funzionano tutte allo stesso modo: vanno riempite con acqua di rubinetto (in modo che passi sull’apposita cartuccia filtrante) e poi conservate in frigorifero. Le cinque caraffe, prese in considerazione per il test sono molto simili: hanno tutte un recipiente da 1- 1,5 litri di volume, un imbuto con l’alloggiamento per la cartuccia, la cartuccia filtrante e un coperchio dotato di contatore (può misurare i litri, il tempo o il numero dei riempimenti), che serve come promemoria per il ricambio delle cartucce. La cartuccia dura circa un mese e rimane sempre immersa nell’acqua, svolgendo così la funzione filtrante. Al suo interno, c’è un granulato di resina a scambio ionico (serve ad abbassare la durezza dell’acqua) e di carbone attivo (trattiene il cloro e gli eventuali composti organici e inquinanti presenti nell’acqua). Per evitare la proliferazione batterica, in alcuni casi le cartucce vengono addizionate con un composto a base di argento che ha proprietà battericide.

I risultati? L’uso della brocca per filtrare l'acqua è inutile non solo quando le sostanze indesiderate sono del tutto assenti nell’acqua di partenza, ma anche quando sono presenti in tracce perché sotto ai limiti consentiti. Alcune cartucce rilasciano ammonio in quantità superiore al limite di legge fissato per le acque destinate al consumo umano. Le brocche tengono a bada i solventi, ma il ristagno dell’acqua nella caraffa causa un generale peggioramento della qualità microbiologica (la carica batterica) e chimica (l’aumento di nitriti) dell’acqua. I risultati che emergono dal test fanno riferimento a un uso delle caraffe in condizioni ottimali: se l’utilizzo non dovesse essere così accorto, i rischi potrebbero anche aumentare (soprattutto la proliferazione batterica). Se avete in casa la caraffa e la usate - come suggeriscono le istruzioni - conservate l’acqua in frigorifero e consumatela entro la giornata.

Fonte: Altroconsumo News 10/12/2007


 
 
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