Gli anziani che camminano più veloci vivrebbero più a lungo: a sostenerlo è un nuovo studio americano che ha osservato e comprovato a suon di dati il fenomeno.
L’indagine è stata realizzata all’università di Pittsburgh dal professore di medicina geriatrica Stephanie Studenski su circa 500 volontari della terza età di Kansas City, la cui salute è stata seguita per dieci anni. I risultati - secondo gli stessi esperti - sono stati più coerenti e chiari di quanto ci si aspettava. Dopo nove anni dall’avvio della ricerca il 77 per cento degli anziani che camminavano più lentamente è morto. Tra chi camminava invece alla velocità più alta solo il 27 per cento era morto. I più rapidi riuscivano a coprire circa 3 chilometri e mezzo in un’ora, i più lenti meno di 2 chilometri in un’ora.
Ricerca Usa su 500 volontari per dieci anni
I ricercatori hanno tenuto in considerazione tutti i possibili fattori di rischio dei partecipanti, ma la velocità della camminata è risultata un indicatore indipendente della longevità degli individui. «Si è trattato in realtà di un’analisi semplice - ha commentato Studenski - ma la chiarezza dei risultati sull’effetto del riuscire a camminare a passi rapidi per gli anziani è impressionante». Secondo il rapporto, questo fattore dovrebbe d’ora in avanti venire tenuto in considerazione dai medici che
