Una vera e propria fonte di infezioni. Il prolungamento naturale dell'uomo moderno, cioè il telefonino, è il regno incontrastato dei batteri. "Questi microrganismi sono stati riscontrati nel 95% dei cellulari", spiega oggi Murat Akova, infettivologo dell'European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (Escmid) e docente alla Hacettepe University di Ankara, in Turchia. L'esperto è a Roma per un incontro della società scientifica, e avverte i cittadini sempre con il cellulare sull'orecchio dei rischi che corrono. Rischi che aumentano per gli operatori sanitari: "Nel 50% dei telefoni cellulari di queste categorie di lavoratori - aggiunge - è stata dimostrata la presenza di due o tre specie batteriche resistenti agli antibiotici. Un telefonino su quattro è contaminato dallo Staphylococcus aureus (25%) e il 52% di questi batteri è resistente alla meticillina (Mrsa)". Non solo: "Batteri gram-negativi possono riscontrarsi nel 17% dei telefonini degli operatori sanitari e il 31% di questi ceppi batterici è resistente alle cefalosporine. Dal momento che è stata dimostrata una stretta correlazione tra la contaminazione degli oggetti e quella delle mani, proprio il lavaggio delle mani rappresenta ancora la singola misura maggiormente efficace nella riduzione delle infezioni", conclude Akova.