Il vizio più diffuso al mondo? Mangiare troppo salato. È quanto risulta da un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità coordinato da Franco Cappuccio dell'Università di Warwick. Il controllo della quantità di sale assunta attraverso la dieta è infatti considerato un fattore importante per la prevenzione dell'ipertensione essenziale.
Secondo la OMS e la FAO l'assunzione quotidiana di questo prezioso elemento dovrebbe mantenersi al di sotto dei 5 grammi, ma purtroppo perfino gli organismi sanitari di quasi tutti i paesi raccomandano dosi superiori: in Europa, solo il Portogallo si attiene alle indicazioni dell'OMS, mentre in Belgio si arriva a considerare tollerabili ben 8,75 grammi al giorno. Grecia e Ungheria si limitano addirittura a raccomandazioni generiche come quella di evitare cibi troppo salati. Anche i limiti indicati dalle autorità britanniche sono alti (6 grammi), ma Cappuccio dà atto al Governo di Londra di essere uno dei più attivi al mondo nelle campagne per sensibilizzare la popolazione al problema.
Molto variegata è la situazione in Asia, dove si va dai 5 grammi di Singapore ai 10 del Giappone, mentre in Africa soltanto Sud Africa e Nigeria hanno elaborato linee guida in proposito. Anche in Sud America il problema viene sostanzialmente ignorato, con l'eccezione del Brasile, che si allinea alle raccomandazioni dell'OMS. Primi della classe sono invece Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti.
A complicare le cose, sottolinea Cappuccio, esiste il problema della carenza di iodio che è ancora molto diffusa in numerose nazioni, che spinge le autorità locali a campagne di propaganda per l'utilizzo del sale iodato. Secondo Cappuccio questo impone un ripensamento delle strategie di comunicazione su questo delicato argomento. (gg)