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Ecologia Pesticidi rapporto 2007

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E' la frutta la pił inquinata

E' la frutta la regina dei fitofarmaci, piu' ''inquinata'' rispetto alle verdure. Solo la meta' dei campioni di frutta (54%) e' infatti esente da residui di pesticidi, mentre i campioni decisamente irregolari si attestano sull'1,7%. Eclatante e' il caso delle mele, frutto associato tradizionalmente alla salute, di cui solo il 39% e' esente da pesticidi; il 30% dei campioni analizzati presenta piu' di un principio attivo e addirittura il 3,6% risulta irregolare. Su 253 campioni di uva analizzati poi, 3 risultano irregolari (1,2%), 80 regolari senza residuo (31,6%), 53 regolari con un residuo (21%) e ben 117 (pari al 46,2%) contaminati da piu' di un residuo. Sono questi i risultati di 'Pesticidi nel piatto 2007' di Legambiente, dossier sulla presenza di residui chimici sull'ortofrutta realizzato sulla base dei dati forniti dai laboratori pubblici provinciali e regionali relativi alle analisi condotte nel corso del 2006. Il Rapporto e' stato presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, di Francesco Panella, presidente Unaapi (Unione nazionale associazioni apicoltori italiani), di Pietro Giulio Signorile, presidente Aie (Associazione Italiana Endometriosi) e di Rina Guadagnini, responsabile scientifico Agricoltura Legambiente. Secondo il Rapporto, anche il 20% dei prodotti derivati risulta contaminato da uno o piu' principi attivi: un dato particolarmente significativo se si pensa che tra questi compaiono proprio quei prodotti tipici del made in Italy (come l'olio e il vino) e alcuni tra gli alimenti preferiti dai bambini come succhi di frutta e omogeneizzati. Oltre l'84% delle verdure analizzate risulta, invece, regolare e privo di residui chimici, il 15% presenta uno o piu' residui e l'1% e' proprio irregolare. In generale, la percentuale dei campioni irregolari di prodotti ortofrutticoli (cioe' fuori legge per superamento dei limiti di concentrazione di residuo chimico o per uso di pesticidi non autorizzati) rimane invariata rispetto allo scorso anno (1,3%), e i campioni con piu' di un residuo diminuiscono leggermente (con un calo del 1,7 % rispetto alle percentuali dell'indagine del 2006).

Il rapporto registra un lento ma graduale miglioramento, a testimonianza della maggiore attenzione da parte degli operatori agricoli alla salubrita' dei cibi e alle richieste dei consumatori, sempre piu' favorevoli ai prodotti provenienti da un'agricoltura di qualita'. ''Il costante anche se lento miglioramento dei dati -ha dichiarato Francesco Ferrante- conferma la validita' delle nostre battaglie a favore di un'agricoltura di qualita', il piu' possibile sana, stagionale e legata al territorio. Purtroppo aumentano anche le evidenze scientifiche dei danni all'ambiente e all'organismo umano causati dall'abuso o uso improprio dei pesticidi". "Per questo -ha aggiunto- abbiamo voluto allargare la presentazione del dossier ai rappresentanti degli apicoltori, preoccupati per l'aumento del fenomeno della moria delle api, principali indicatori degli squilibri ambientali, e dell'associazione italiana endometriosi che da tempo denunciano i collegamenti sempre piu' evidenti tra la presenza di pesticidi e la diffusione di questa malattia che in Italia interessa il 4% dei 10.000 ricoveri femminili annui''. Nel dettaglio, i campioni di prodotti ortofrutticoli e derivati analizzati nel corso del 2006 dai laboratori pubblici provinciali o regionali sono 10.493, con un aumento delle analisi effettuate pari a ben il 13% in piu' rispetto all'anno precedente. Come spiega il Rapporto di Legambiente, anche quest'anno, risulta molto vario il comportamento delle regioni rispetto al numero di analisi effettuate e ai principi attivi ricercati, con il Molise che dichiara proprio di non svolgere le analisi. Per Legambiente va sottolineato che la normativa vigente non considera ancora la questione del multiresiduo: la presenza contemporanea, entro i limiti di legge, di piu' principi attivi su uno stesso prodotto. Cosi', tra i campioni regolari, e' da segnalare una fragola analizzata in Sicilia, che detiene il record di sostanze ritrovate con ben 8 principi attivi. Ancora la Sicilia registra un campione di pere con 7 sostanze presenti, mentre l'Arpa Campania segnala 5 residui contemporaneamente in un campione di limoni di Sorrento, mele, pesche, zucchine e vino.



In Emilia Romagna spiccano 25 campioni di pere tutte con piu' di 5 residui contemporaneamente. Il Dipartimento provinciale di Roma ha rilevato 5 residui in un campione di mele provenienti da Napoli, mentre l'uva e' il genere che piu' preoccupa secondo le analisi condotte in Puglia, con 5 e 6 residui contemporaneamente. Sempre in Puglia sono da segnalare i tre casi di olio d'oliva locale risultati irregolari. In Toscana e' stato trovato un campione di pesche con 6 residui, ma e' anche qui da segnalare il caso dell'uva, con diversi campioni contaminati da 5 pesticidi. Dal rapporto emerge che le analisi della provincia di Bolzano evidenziano 5 mele di provenienza locale con 5 residui e, ancora una volta, un campione di uva nera pugliese con 6 principi attivi. Stesso trend per le analisi condotte in Lombardia con due campioni di pere e uno di uva, tutti di origine italiana, con residui di 5 pesticidi diversi. Le analisi condotte sui prodotti derivanti da agricoltura biologica sono ancora molto esigue. Il totale dei campioni bio analizzati in Italia e' pari a 394, un dato molto scarso se paragonato agli oltre 10.500 campioni di agricoltura tradizionale. I dati relativi a queste analisi, sottolinea Legambiente, hanno percio' scarso valore statistico, soprattutto se si considera che 10 regioni su 15 fanno controlli su meno di 15 campioni. I principi attivi piu' spesso riscontrati, sia nei campioni irregolari che in quelli regolari, sono Captano, Carbofuran, Chlorpirifos, Cyprodinil, Diclofluanide, Dimetoato, Ditiocarbammati, Endosulfan, Fenitrotion, Guazatina, Imazalil, Malathion, Metalaxil, Procimidone, Propargite, Propargite, Tiabendazolo, Tolclofos-metile.

www.vita.it


 
 
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