Quattro geni aiutano i batteri a penetrare nelle cellule delle arterie e ad arrivare al cuore.
Il collegamento fra la presenza di alcune patologie dentali e l’insorgenza di malattie cardiache, rilevato ormai da diversi studi, è stato spiegato da una ricerca condotta presso Università della Florida a Gainesville. Il gruppo di ricercatori diretto da Paulo Rodrigues ha in particolare scoperto che il batterio Porphyromonas gingivalis, capace di creare biofilm attorno al dente e all’origine di molte peridontopatie, è in grado di penetrare e sopravvivere all’interno delle cellule delle pareti arteriose. Hanno inoltre identificato quattro geni appartenenti al patrimonio genetico di P. gingivalis che concorrono a questa capacità del batterio. Sfruttando la creazione di batteri mutanti, ciascuno con uno dei quattri geni reso inattivo, hanno infatti constatato che la capacità di colonizazione delle cellule arteriose umane appariva diminuita ma non soppresa.
"La conoscenza del modo in cui questo patogeno interagisce con le cellule delle arterie – ha detto Rodrigues presentando la ricerca al convegno annuale della American Society for Microbiology in corso a Orlando, in Florida – ci aiuterà a sviluppare strumenti diagnostici e terapeutici per l’identificazione e la prevenzione di accidenti cardiaci legati alla presenza del batterio."