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Strategie per far fumare
Le hanno usate le industrie del tabacco
Una nuova analisi di documenti delle compagnie del tabacco fornisce le prove che le aziende hanno intenzionalmente modificato i propri prodotti per favorire l'abitudine del fumo nelle donne, enfatizzando caratteristiche che dovrebbero attirare il pubblico femminile, come l'eleganza, il gusto, e alcuni aspetti che vengono percepiti come benefici per la salute. Secondo gli autori, lo studio presenta implicazioni particolarmente gravi per la salute pubblica a livello globale, in quanto le compagnie del tabacco cercano di aumentare l'uso di sigarette nelle donne dei paesi in via di sviluppo. I documenti, resi pubblici in seguito a un accordo del 1998 (il Tobacco Master Settlement Agreement) sono stati esaminati in un articolo pubblicato sul numero del giugno 2005 della rivista "Addiction".Studi precedenti avevano dimostrato che le strategie di marketing hanno contribuito a far associare il fumo con aspetti quali la liberazione delle donne, il glamour, il successo, e la snellezza. Finora, però, il ruolo della progettazione del prodotto stesso nel determinare il suo target non era stato altrettanto compreso."Questi documenti interni - spiega Carrie Murray Carpenter dell'Harvard School of Public Health di Boston, principale autrice dello studio - rivelano che i tentativi delle industrie del tabacco di attirare le donne vanno ben oltre il marketing e la pubblicità". Carpenter e colleghi hanno scoperto che, per oltre 20 anni, le industrie hanno compiuto grossi sforzi per identificare le differenze fra i sessi per quanto riguarda i fattori motivazionali, le abitudini di fumo, e le preferenze dei prodotti, allo scopo di favorire l'abitudine del fumo nelle donne e nelle ragazze.In particolare, i prodotti risultanti sfruttano errate convinzioni sulla salute legate alla relativa innocuità delle sigarette light, creano false percezioni degli effetti sociali del fumo, e vanno incontro ai gusti femminili grazie a sigarette profumate o più sottili. I documenti indicano anche che i produttori di sigarette sono giunti persino ad usare soppressori dell'appetito nelle sigarette per promuovere un controllo del peso mediato dal fumo.
lescienze.it
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