Api e farfalle danneggiate dalle coltivazioni geneticamente modificate.
Lo affermano ricercatori britannici sulla rivista Proceedings of the Royal Society. Secondo lo studio triennale commissionato dal governo di Londra la presenza di organismi geneticamente modificati nelle coltivazioni potrebbe alterare l'equilibrio delle specie di erbe selvatiche necessarie alla vita degli insetti. I risultati relativi a coltivazioni di canola evidenzierebbero una diminuzione di addirittura due terzi nella popolazione di farfalle e di circa la metà in quella di api. La modificazione genetica servirebbe infatti a rendere il raccolto resistente all'erbicida impiegato per distruggere l'erba infestante, molto gradita invece ad api e farfalle. Gli effetti negativi risentiti da questi insetti si potrebbero poi estendere a tutta la catena alimentare fino a coinvolgere molte specie di uccelli. Secondo le organizzazioni dei produttori, i risultati si presterebbero però a una interpretazione più benevola nei confronti degli ogm, in quanto solo una piccola parte degli insetti ne sembrerebbe risentire e solo per una parte limitata del periodo di raccolto. La ricerca britannica rappresenta comunque il più importante studio finora condotto sull'impatto ecologico delle coltivazioni transgeniche, avendo coinvolto più di 150 ricercatori per tre anni. (m.cap.)
(Galileo.net giovedì 23 marzo)