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Per combattere l'Aids nei Paesi in via di sviluppo c'è una nuova arma. Non definitiva, ma almeno efficace a ritardare l'insorgere dei sintomi. Secondo uno studio compiuto in Tanzania, infatti, un semplice cocktail di vitamine si è dimostrato in grado di rallentare l'avanzata del virus dell'HIV.
La scoperta arriva dai ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston che per cinque anni hanno somministrato quotidianamente composto multivitaminico (B, C ed E) a un campione di donne con il virus dell'HIV. Il risultato, sorprendente, è che le donne che hanno ricevuto le vitamine hanno avuto una probabilità del 50% inferiore di sviluppare completamente l'Aids.
Costo minimo, effetto massimo. Il cocktail di vitamine ha un costo relativamente basso, circa 15 dollari a persona per un anno, e secondo gli autori della ricerca, dovrebbe essere fornito ai pazienti con HIV nei Paesi in via di sviluppo fin dalle prime fasi della malattia. In questo modo, oltre a migliorare la qualità della vita dei pazienti, si può posticipare il ricorso alla terapia antivirale che è certamente più potente, ma ha anche costi proibitivi (300-400 dollari all'anno) ed effetti collaterali che consigliano di ricorrervi soltanto quando i sintomi della malattia peggiorano.
Già in passato alcuni medici avevano evidenziato che la mancanza di determinati nutrienti favorisca il peggioramento dell'infezione da HIV, ma secondo gli esperti, le vitamine non sono affatto un sostituto della terapia antivirale. Quest'ultima peraltro non è sempre disponibile: per gli alti costi e la difficoltà a somministrare una terapia composta di tre farmaci che deve essere accuratamente bilanciata. Si stima che meno dell'8 per cento dei 6 milioni di pazienti che avrebbero bisogno di una cura per l'Aids, riceve una terapia adeguata. (focus.it)