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Ecologia Oceani e anidride carbonica

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Se ci giochiamo anche gli oceani facciamo il botto...

Abbiamo riempito un terzo del "deposito" di anidride carbonica che gli oceani mettono a disposizione del nostro pianeta. I dati sono il risultato di un lavoro, fatto da un'equipe internazionale, che è stato pubblicato sulla rivista Science.
Le grandi distese d'acqua, infatti, sono in grado di assorbire grandi quantità di anidride carbonica, ma, come ricorda Christopher Sabine, un oceanografo del NOAA Pacific Marine Environmental Laboratory (PMEL) di Seattle, "negli ultimi 200 anni gli oceani hanno 'ingoiato' il 48 % della CO2 rilasciata nell'atmosfera a causa dell'attività dell'uomo".

Questa capacità dei nostri oceani di ripulire l'aria ha contribuito ad arginare il problema del riscaldamento globale. I ricercatori però lanciano l'allarme: se la concentrazione di CO2 negli oceani continua ad aumentare, la composizione del mare potrebbe cambiare. Dal 1880 al 1994 gli oceani hanno ingurgitato circa 118 miliardi di metri cubi di anidride carbonica, pari a un terzo della loro capacità totale. La situazione non è critica ma potrebbe diventarlo. I dati sono stati raccolti da scienziati americani, sudcoreani, australiani, canadesi, giapponesi, spagnoli e tedeschi che hanno partecipato a tre grandi progetti di ricerca: il World Ocean Circulation Experiment (WOCE), il Joint Global Ocean Flux Study (JGOFS), e il Ocean-Atmosphere Carbon Exchange Study.

I ricercatori hanno, infatti, dimostrato che la quantità di carbonato di calcio, di cui sono composti i gusci delle conchiglie o anche i coralli, sta diminuendo soprattutto nelle zone superficiali degli oceani. "In base a ciò che sappiamo oggi sembra che se i livelli di CO2 nel mare continuano ad aumentare, la velocità della formazione di strutture calcaree diminuirà con problemi che non possiamo prevedere per alcune specie marine", spiega Victoria Fabry, biologa della California State University di San Marcos, una degli autori della ricerca. (www.ulisse.sissa.it)



 
 
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