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Alimentazione La dieta Ph (prima parte)

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L'equilibrio acido base nell'alimentazione
Articolo
di Marina Piccone e Luciano Rizzo

“Siamo
quello che mangiamo”: è questa una massima che ci viene dai nostri
nonni, e come sempre la saggezza popolare ha una sua base di fondamento.

Tutte
le nuove terapie ed i nuovi orientamenti, per quanto riguarda la
prevenzione dei tumori e delle malattie croniche, ormai tengono conto
della nostra alimentazione. Ci si è resi conto, infatti, anche a
livello internazionale che gran parte delle nostre malattie è dovuto a
ciò che di errato introduciamo nel nostro corpo (Umberto Veronesi). Ciò
naturalmente riguarda aria, acqua, luce, campi elettromagnetici e
naturalmente di cibo. E’ principalmente di quest’ultimo che vogliamo
occuparci in quest’articolo.

Un
efficace sommario di ciò che vogliamo dire lo troviamo nelle parole
della celebre dottoressa Kousmine: “ I processi vitali del nostro
organismo accadono solo se il Ph è stabile e leggermente alcalino. Se
il Ph dell’organismo è costantemente su valori acidi significa che il
sistema di interazioni dell’organismo è insufficiente e che esso
soffre di un accumulo di tossine acide o di una perdita di sostanze
basiche quali il sodio ed il calcio”.

Non
vogliamo introdurre concetti di chimica in quest’articolo, ci basta
ricordare che un tipico esempio di sostanza basica è il bicarbonato di
sodio, che ha un ph superiore a 7, mentre acido tipico è l’acido
fosforico presente in tante bevande gassate a basa di coca, che ha un ph
inferiore a 7.

Il
ph del sangue arterioso è compreso tra 7.35 e 7.43 e il valore che si
riscontra in un funzionamento ottimale dell’organismo è 7.4. Quindi
il terreno organico dev’essere leggermente alcalino per funzionare
correttamente.

Ma
non tutte le sostanze che introduciamo nel nostro organismo hanno questi
valori ideali e quindi potremmo avere pericolose oscillazioni di questi
valori di equilibrio.

Inoltre,
nonostante l’organismo funzioni normalmente in un ambiente alcalino,
è, di fatto, un produttore di acidi: si tratta dei prodotti residui
della trasformazione in energia di quanto abbiamo ingerito come cibo.

I
sistemi tampone


Per
ovviare a quest’inconveniente esistono dei sofisticatissimi sistemi
interni di controllo in grado di agire in tempi infinitesimi: i sistemi
tampone. Anche qui si potrebbe parlare per capitoli interi perché si
tratta di uno degli argomenti più affascinanti della medicina, ma con
dispiacere siamo costretti a rimandarvi ad un trattato di fisiologia. Ci
basta farvi sapere che legando una molecola di sostanza acida ad una
molecola di una sostanza basica si ha un sale neutro (ph 7).

Nel
nostro organismo abbiamo sistemi tampone in tutti i tessuti. L’eccesso
di sostanze acide è eliminato dal rene se si tratta di acidi forti, o
dal polmone se si tratta di acidi deboli.

Il
più importante dei sistemi tampone è di gran lunga quello dell’acido
carbonico, ottimo sistema di emergenza in situazioni acute. Purtroppo
non è particolarmente potente; quando si esaurisce ve ne sono altri
cinque pronti ad intervenire.

Tra
questi c’interessa molto quello delle ossa: il fosfato di calcio
presente nelle ossa è il principale neutralizzatore dell’urina e la
sua azione è particolarmente importante in caso di acidosi prolungata.
Ciò significa che chi mangia cibi con eccessivo residuo acido per
troppo tempo va incontro ad osteoporosi. Quanti di voi hanno fatto il
famoso esame di densometria ossea e hanno trovato di essere
osteoporotici? Il primo consiglio che avete ricevuto è stato di
mangiare latticini, che sono ricchi di calcio; purtroppo ciò che
residua del latte dopo essere stato completamente digerito è acido e
pertanto va neutralizzato dai sistemi tampone e in particolare da quello
del calcio, con ulteriore perdita di calcio dall’osso e maggiore
osteoporosi.

Come
si neutralizza l’acidosi tissutale?


Se
siete riusciti a raggiungere questo punto dell’articolo siete in grado
di assorbire un altro concetto. Se la produzione di acidi è eccessiva
non si conclude nelle forme eliminabili attraverso reni o polmoni: gli
acidi sono accumulati nel tessuto di sostegno che circonda tutte le
cellule, il cosiddetto mesenchima. Ciò avviene normalmente nel corso di
una giornata e quindi vi è un progressivo aumento dell’acidosi
tissutale. Per fortuna arriva la notte e con essa il sonno. Si ha perciò
un digiuno fisiologico. L’eccesso di acidi passa al sangue e viene
anch’ esso smaltito attraverso reni e fegato. E’ questa un’altra
importante funzione del sonno: durante il giorno abbiamo
l’assimilazione e durante la notte abbiamo l’eliminazione e la
pulizia. Quante volte vi siete svegliati con delle gran borse scure e
gonfie sotto gli occhi dopo aver fatto tardi la sera o aver mangiato
troppo? Era un messaggio del tessuto che circonda le cellule che vi
avvisava di non essere riuscito ad eliminare le troppe tossine prodotte
bevendo bevande varie ma difficilmente digeribili e facendo le ore
piccole impegnati in attività non svolgibili durante le ore giornaliere
perché lavorate troppo...

Per
concludere i concetti base è stato provato che un consumo eccessivo di
proteine animali, oltre i 30 gr al di provoca acidosi e stress
dell’organismo. Per darvi un’idea delle proporzioni sappiate che nel
latte materno la percentuale di proteine è del 1-2 %, e nonostante ciò
un bambino appena nato in un anno raddoppia il suo peso.

 


Ma
quali sono gli effetti di un’acidosi prolungata sull’organismo?

 


Si
cita la famosa massima: “Quando l’organismo è acidificato i nervi,
gli organi e lo scheletro sono costantemente immersi in un mare di
acidi.”

Così
a livello generale è tipica la mancanza di energia, soprattutto al
mattino, del tipo: non mi alzo se non prendo un caffè. In realtà
l’assunzione di caffè di prima mattina blocca la fase di eliminazione
e pulizia che avviene durante la notte: molto meglio sarebbe bere tisane
di erbe depurative, il te verde, tè bancha, tisane di melissa,
finocchio, verbena.

Un
altro sintomo apparentemente inspiegabile è la tendenza all’eccessiva
sudorazione, spesso associata a freddolosità, soprattutto a mani e
piedi.

Del
mal di testa ne accenniamo successivamente, ma assai interessante è la
fragilità delle unghie, specie con macchie bianche; spesso la lingua è
impastata, e c’è sudorazione acida con irritazione intorno a occhi,
bocca, ano, vulva. Si spiega così la tendenza alle croniche
infiammazioni urinarie e vaginali.

Sui
bambini è assai interessante l’ iperattività, l’agitazione, e
l’irritabilità; qualche tempo fa fece scalpore la sentenza di un
giudice inglese che vietò per sei mesi l’assunzione di zuccheri e
dolci ad un bambino particolarmente vivace a scuola: dopo un mese il suo
comportamento era ritornato normale.

Per
concludere non vogliamo dimenticare la gastrite acida, la colite, specie
con il fastidioso gonfiore della pancia e la tendenza ai crampi.

Tipica
patologia da acidità sono i calcoli renali poiché l’eccesso di acido
è neutralizzato dal calcio e quindi si formano sali insolubili che
depositando diventano calcoli.

Le
patologie di tipo acido sono: diabete, reumatismi, affezioni renali e
vescicali, leucemia e cancro. Scoprirete nel prossimo articolo che i
cibi basici sono soprattutto frutta e verdura e, infatti, i vegetariani
hanno un’incidenza di tumori bassissima.

 
 
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