Biospazio

Lo smog rende la Terra sempre più buia
Date: Lunedì, maggio 24 @ 00:01:37
Topic Ecologia


In Italia la luminosità è scesa del 10 per cento in trent’anni


Se vi siete accorti che ci sono sempre più nuvole, avete ragione.
Secondo uno studio internazionale pubblicato sulla prima pagina del New York Times, nella seconda metà del Ventesimo secolo la Terra è diventata un posto sempre più privo di luce a causa dell'inquinamento atmosferico.

«Centinaia di rilevatori installati in tutto il mondo hanno segnalato una diminuzione della luminosità sul nostro pianeta pari al 10 per cento in 30 anni», spiegano i ricercatori che presenteranno i nuovi dati a un convegno di geologi americani e canadesi organizzato a Montreal. «In alcune aree, tra cui Europa, Stati Uniti e Asia - aggiungono - il calo è stato ancora più significativo».

L’équipe internazionale, guidata da Veerabhadran Ramanathan, docente di clima e scienze atmosferiche all’Università di California a San Diego, ha adottato un nuovo termine - «effetto buio» - per descrivere un trend denunciato già 20 anni fa da un gruppo ristretto di pionieri, allora bollati come «allarmisti».
Ma le loro profezie si sono rivelate esatte. Il «global dimming», o effetto buio, sta rapidamente calando sul globo, minacciandolo alla stregua del ben più celebre «global warming», o effetto serra.

«Queste tenebre avanzano con una media del 2-3 per cento l’anno - spiegano gli scienziati israeliani Gerald Stanhill e Shabtai Cohen, che hanno collaborato allo studio di Ramanathan - ma alcune regioni del mondo sono più a rischio di altre».

Il primato assoluto spetta a Hong Kong, che ha avuto un calo di luminosità del 37% negli ultimi 50 anni. In Europa i «Paesi del buio» sono Italia, Germania, Austria, Ungheria e Polonia (tutte intorno al 10% negli ultimi trent’anni). Tra i Paesi che continuano a essere baciati dal sole ci sono invece Spagna, Portogallo, Norvegia, Grecia, Irlanda e le regioni dell’Africa del Nord, che hanno registrato una diminuzione di luce quasi impercettibile.

Le implicazioni che il trend rischia di avere sulla meteorologia, l’ambiente e l’agricoltura rischiano di essere enormi. «C’era un gorilla seduto in salotto e non ce ne siamo accorti - ironizza Ramanathan - adesso bisogna correre ai ripari».

«E’ un effetto di lungo periodo, l’uomo della strada non se ne può accorgere - lo incalza James Hansen, direttore del "Goddard Institute" della Nasa -. Ma è pur sempre un effetto di vasta portata e porta con sé conseguenze potenzialmente disastrose».
Dalle rilevazioni satellitari risulta che la luminosità e intensità dei raggi solari sono rimaste invariate nel tempo ma un numero sempre minore di raggi riesce a penetrare l’atmosfera, raggiungendo la Terra, per colpa dello smog.

«L’inquinamento oscura il Sole in due modi - spiegano gli scienziati -. Nel primo, i raggi rimbalzano sulle particelle di fuliggine in aria e vengono respinti nello spazio. Nel secondo, l’inquinamento aumenta la condensazione dell’umidità in nuvole più spesse e scure che a loro volta impediscono ulteriormente l’irraggiamento». Non a caso, l’effetto buio è più pronunciato nei giorni di pioggia.

Per misurare la luce solare, gli scienziati hanno usato uno strumento semplice ma efficace. Il radiometro, che consiste in una sorta di piatto nero posto sotto una cupola di vetro. Proprio come l’asfalto d’estate, il piatto si riscalda mentre assorbe l’energia solare e la sua temperatura rivela così la quantità di luce che vi risplende sopra.
Secondo gli ambientalisti, lo studio è l’ultima prova dell’effetto devastante delle politiche ambientali di certi Paesi. Come l’America, che sotto l’amministrazione Bush è accusata di aver sottovalutato i rischi dell’inquinamento industriale fin da quando si ritirò dal trattato di Kyoto. «Ciò è vero solo in parte - mettono però in guardia gli scienziati -. Altrimenti, come si spiega che persino l’Antartide, che dovrebbe essere il luogo del mondo meno inquinato, ha registrato un calo di luce?». (www.corriere.it)


This article comes from Biospazio
http://www.biospazio.it/

The URL for this story is:
http://www.biospazio.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=993